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Cronaca San Cipriano d'Aversa

Il clan arruola giovani leve, confermato carcere duro per fratello del ras

Di Puorto sostiene la disarticolazione della fazione Schiavone dopo il pentimento del figlio di Sandokan ma per i giudici ha ancora contatti con il sodalizio

Da imprenditore legato al clan dei Casalesi al carcere duro. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di Salvatore Di Puorto, fratello di Sigismondo, contro la proroga del regime di detenzione differenziata disposta dal ministero. 

Secondo l'impostazione di Di Puorto, il clan dei Casalesi ed in particolare la fazione Schiavone sarebbe disarticolata anche a seguito dell'inizio della collaborazione con la giustizia di Nicola Schiavone, figlio del capoclan Francesco Sandokan. Inoltre, Di Puorto sostiene anche la sua assoluzione per l'appartenenza al sodalizio camorristico. 

Per la Suprema Corte, però, regge l'impianto del tribunale di Sorveglianza di Roma che aveva rigettato il suo reclamo. Non solo il il clan è ancora operativo - con l'arruolamento di giovani leve dedite prevalentemente all'attività di spaccio di droga - ma lo stesso Di Puorto avrebbe mantenuto inalterata la sua capacità di contatto con l'organizzazione camorristica. 

Di Puorto avrebbe svolto il ruolo di gestore delle attività imprenditoriali, attestato dal suo coinvolgimento nella distribuzione del "Caffè del Sud", imposto agli esercenti casertani. 

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