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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Carte d'identità rubate: un'impronta ha incastrato la banda

Al via il processo a carico di 11 persone. Carabinieri svelano l'attività investigativa ai giudici

Carte d'identità rubate anche nel casertano per favorire l'immigrazione clandestina. Sono 11 le persone finite a processo dinanzi ai giudici del tribunale di Ancona.

Secondo quanto riferito dai colleghi di AnconaToday, nel corso dell'ultima udienza è stato escusso il comandante dei carabinieri di Numana che ha spiegato come dopo i primi furti, avvenuti a Sirolo nelle Marche, si sia riusciti a risalire ad un elemento della banda e poi a tutti gli altri. Sul vetro infranto era stata lasciata un'impronta palmare che era stata repertata e corrispondeva al soggetto poi accusato. Lo stesso era stato in zona quel giorno perché il suo cellulare aveva agganciato le celle telefoniche presenti lì.

Tramite le telecamere di videosorveglianza in dotazione al Comune i carabinieri erano risaliti anche ad una vettura, una Citroen, appartenente ad un altro della presunta banda. In tre degli 11 avrebbero agito a Sirolo. Nella provincia dorica è contestato anche un altro colpo alla banda delle carte d'identità, a Senigallia, il 22 gennaio 2020. Lì sarebbero stati in quattro ma non rubarono documenti, solo soldi da un distributore automatico del Comune. Il 19 dicembre del 2019 la banda avrebbe colpito a Mondolfo, in provincia di Pesaro e Urbino, portando via 648 carte di identità in formato cartaceo e in bianco. 

Al gruppo sono contestati furti anche in altre parte di Italia, L'Aquila, Caserta, Benevento, Arezzo, Bari e altre città per un totale di 1.200 documenti rubati. Avrebbero avuto un giro d'affari di 50mila euro. Alcuni documenti sono stati rinvenuti in mano a dei siriani in Grecia. Prossima udienza a metà marzo. 

Gli imputati sono tutti campani, tra loro ci sono anche delle donne. Sarebbero servite per non dare nell'occhio quando entravano per rubare.

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