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Cronaca Castel Volturno

In carcere da innocente: ex consigliere risarcito con 10mila euro dopo 9 anni

La Corte d'Appello ha riconosciuto l'indennizzo per l'ingiusta detenzione

Diecimila euro di risarcimento per l'ingiusta detenzione per 14 giorni. E' quanto ha riconosciuto la Corte d'Appello di Napoli all'ex consigliere comunale di Castel Volturno Giuseppe Gravante, arrestato nel febbraio 2012 e poi scarcerato ed assolto.

L'ottava sezione della Corte partenopea - presieduta dal giudice Rosa Maria Caturano -  ha riconosciuto l’ingiusta detenzione all’ex politico castellano e gli ha concesso un risarcimento di dieci mila euro per il periodo di carcere ingiustamente subito dal 22 febbraio al 6 marzo 2012.  Accolte in pieno, dopo ben 9 anni dai fatti,  le richieste dei suoi difensori,  gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo.

Gravante rimase coinvolto nell’operazione denominata "Green Domitia Village" quando vennero arrestate numerose persone dell’agro aversano e vennero anche sequestrati,  al Lago Patria, ben 181 appartamenti, ritenuta dagli inquirenti una colata di cemento fuorilegge in riva al mare. Un sequestro  di beni che ammontava a quasi 300 milioni delle vecchie lire. Nell'inchiesta dell'Antimafia di Napoli  furono colpiti funzionari della prefettura, uomini dello Stato, ritenuti presumibili gole profonde di notizie coperte dal segreto. Il messaggero di quelle notizie, consegnate a un presunto sindaco colluso dell’agro aversano, secondo l’ipotesi degli inquirenti, era un insospettabile alto ufficiale. 

Nell’operazione vennero coinvolte anche anche vari amministratori comunali. Nell'elenco dei quattordici arrestati, su ordinanza di custodia emessa dal gip Pietro Carola (ma il totale degli indagati raggiungeva la quota di 43) comparivano diversi ex sindaci sempre dell’hinterland aversano e due ex consiglieri comunali di Castel Volturno tra cui appunto Giuseppe Gravante. I due ex politici castellani  venivano accusati di aver contribuito a far rilasciare concessioni e autorizzazioni amministrative falsate per favorire gli interessi degli imprenditori edili vicini ai clan dei Casalesi.

Gli veniva contestato il concorso esterno nell’associazione camorristica facente capo al clan dei casalesi fazione bidognetti nonché il reato di falso aggravato dall'aver favorito il clan. Vennero, in quell’occasione,  arrestati anche i costruttori che avevano edificato il Domitia Village: un complesso immobiliare con centro benessere, piscine, centri commerciali, strutture sportive, creato - secondo l’ipotesi della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli - per consentire il riciclaggio di denaro.

Lo stesso Gip, in seguito all'interrogatorio di garanzia scarcerò Gravante, poi assolto. Ora a distanza di 9 anni dai fatti viene resa giustizia a Giuseppe Gravante con il riconoscimento di un indennizzo, di ben diecimila euro, come risarcimento del carcere ingiustamente patito per 14 giorni.

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