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Cronaca Teano

L'Arma dei Carabinieri parte civile al processo per l'omicidio di Serena Mollicone

La ragazza uccisa all'interno della caserma di Arce dopo un'aggressione. Manifestazioni di solidarietà per il padre della vittima

L'Arma dei Carabinieri sarà parte civile nel processo per il delitto di Serena Mollicone, la studentessa uccisa nel 2001 nella caserma di Arce. 

E' quanto accaduto oggi nel corso dell'udienza preliminare, celebrata dinanzi al giudice Domenico Di Croce, durante la quale è stata ammessa la costituzione del Ministero della Difesa. Ammessa anche la costituzione dei familiari di Serena Mollicone, il papà Guglielmo e la sorella Consuelo, oltre ai familiari di Santino Tuzi, il carabiniere morto suicida (c'è un altro militare accusato di istigazione al suicidio). 

Stamattina, riferiscono i colleghi di FrosinoneToday, degli imputati era presente solo il maresciallo Franco Mottola, di Teano, mentre suo figlio Marco e sua moglie Anna hanno disertato il palazzo di giustizia. Presenti in aula accanto ai loro legali anche i due carabinieri complici Vinceno Quatrale e Francesco Suprano, in servizio nel 2001 proprio nella caserma di Arce dove Serena sarebbe stata uccisa dopo una violenta aggressione. Il processo riprenderà all'inizio di febbraio. 

All'ingresso del tribunale c'è stata una manifestazione a sostegno di Guglielmo Mollicone. Simpatizzanti e cittadini che hanno risposto all'appello sui social con l'hashtag #siamotuttiguglielmomollicone. Pallocini rossi e tanta solidarietà per un papà che ha lottato come un leone affinché la verità venisse a galla.


 

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