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Cronaca

Carabiniere morto durante inseguimento: nessuno sconto per il ladro

Confermata la sentenza d'appello per uno dei componenti della banda

Nessuno sconto per Pasquale Attanasio, 27enne napoletano e parte della banda accusata di furto e resistenza a pubblico ufficiale per il colpo al Parco la Selva e la fuga sui binari di via Ferrarecce, a Caserta, costata la vita al brigadiere Emanuele Reali.

La Corte di Cassazione, infatti, ha respinto il suo ricorso confermando, dunque, la sentenza pronunciata dai giudici della Corte d'Appello che avevano condannato Attanasio. L'imputato si era rivolto alla Suprema Corte per il riconoscimento delle attenuanti generiche in quanto dopo l'episodio e la morte di Reali si recò spontaneamente dai carabinieri confessando le proprie responsabilità e spiegando le modalità della fuga. Nella circostanza, non solo ammise il proprio coinvolgimento, ma fornì particolari significativi sulle modalità di ideazione ed esecuzione del delitto, indicando i complici, i tempi e le modalità dell'azione.

Una confessione che non è bastata ad ottenere lo sconto in Appello dopo la condanna a 5 anni in primo grado. Per la corte partenopea, infatti, quella scelta confessoria avrebbe avuto una natura "sostanzialmente opportunistica" andando ad anticipare un provvedimento cautelare che sarebbe stato comunque spiccato nei suoi confronti. Inoltre i giudici hanno valutato "quale elemento ostativo al riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche la negativa personalità dell'imputato, gravato di numerosi precedenti specifici (furti, rapina e violazioni in materia di stupefacenti ed altro)". Pertanto il ricorso è stato respinto.

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