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Cronaca Casagiove

CAMORRA La soffiata del ‘carabiniere infedele’ per evitare il maxi sequestro

Emergono particolari inquietanti sull’arresto di Cioffi

Emerge uno scenario particolarmente inquietante sulla posizione di Lazzaro Cioffi, il carabiniere di Casagiove finito in manette insieme alla moglie Emilia D’Albenzio di Maddaloni nell’ambito dell’inchiesta della Dda su un’articolata associazione criminale dedita allo spaccio di droga nell’hinterland napoletano.

Cioffi, brigadiere dei carabinieri in serio presso il nucleo investigativo di Castello di Cisterna, responsabile di una squadra “esterna” che operava anche sul territorio di Caivano, secondo gli inquirenti, “forniva informazioni riservate su indagini in corso sul gruppo criminale e su imminenti perquisizioni a carico di Pasquale Fucito, capo del’organizzazione criminale”. Inoltre dava informazioni su esiti di sequestro di armi effettuate dai suoi colleghi ed in una occasione tentò di impedire una perquisizione in atto da parte dei colleghi per evitare il sequestro di una somma di denaro di circa 18mila euro, morto dovuto a Fucito per una partita di droga.

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