E' stato preso a calci e pugni e poi anche punto con una siringa al braccio mentre tentava di difendersi dall'aggressione di due tossicomani. A raccontare l'episodio sono state le segreterie regionali delle sigle sindacali dei trasporti che hanno riportato quanto accaduto poco dopo le 22 di mercoledì sera alla stazione ferroviaria di Santa Maria Capua Vetere. La vittima, un capostazione di 55 anni di Marcianise, è stato soccorso presso l'ospedale Melorio di Santa Maria C.V. dove ha ricevuto una prognosi di 4 giorni. A destare preoccupazione, però, non sono le escoriazioni riportate a seguito dei colpi subiti ma il timore, secondo la denuncia dei sindacati, di essere stato punto da una siringa probabilmente infetta. In una lettera congiunta inviata ieri ai vertici delle forze dell’ordine della provincia di Caserta, prefetto in testa, e a quelli del gruppo Ferrovie dello Stato, a partire dall’ad Renato Mazzoncini, le sigle di categoria – oltre a stigmatizzare l’accaduto – sono tornate a rivendicare maggiore sicurezza per i lavoratori del comparto, spesso esposti a questo genere di problemi spesso nelle ore serali. "Episodi di questo tipo non possono e non devono accadere - hanno sottolineato i segretari regionali della Filt Cgil, Fit Cisl, UiltUil, Ugl Trasporti e Orsa - chiediamo un urgente incontro con il prefetto di Caserta riservandoci di proclamare una eventuale azione di sciopero a supporto di quanto avvenuto». Un episodio analogo si è verificato pochi mesi fa ai danni del capostazione di Marcianise. Anche in quella circostanza l'uomo fu sottoposto a una terapia presso l'ufficio sanitario di Napoli.