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Cronaca San Felice a Cancello

Camorra in Comune: chiesti 14 anni di carcere per De Lucia e Di Giunta

Mano pesante per l'ex sindaco. Chiesti 6 anni per Zagaria. Invocata l'assoluzione di altri 4 imputati

Quattordici anni di carcere. E’ questa la richiesta del pubblico ministero della Dda Maurizio Giordano nei confronti di Pasquale De Lucia, ex sindaco di San Felice a Cancello, e Rita Di Giunta, ex presidente della società provinciale “Terra di Lavoro”, sua storica collaboratrice, nell’ambito dell’inchiesta sulle infiltrazioni camorristiche in Comune. Sei anni di carcere sono stati avanzati anche per Antonio Zagaria; mentre, invece, è stata invocata l’assoluzione per Fabio Oreste Lungo, Clemente Biondillo, Francesco ed Alfonso De Lucia.

Il processo riguarda fatti risalenti al 2010: gli inquirenti hanno scoperto che a pilotare gli appalti del Comune sarebbero stati l’ex consigliere regionale De Lucia e Rita Nadia Di Giunta. Ipotesi sempre contrastata dall’ex sindaco De Lucia, che ha rispedito al mittente le accuse. Nel corso del dibattimento è stato ascoltato anche il collaboratore di giustizia Nicola Schiavone, il quale ha svelato che nel Comune di San Felice a Cancello vi era un tecnico che aveva il compito di raccogliere le tangenti dai vari imprenditori (di cui ha detto che non poteva fare i nomi perché coperti dal segreto istruttorio) e si era preso l’impegno con il clan di distribuire direttamente lui il denaro oggetto dei proventi illeciti alle famiglie dei sodali. Tutto questo sarebbe avvenuto negli anni 2006, 2007 e 2008.

Nelle prossime udienze la palla passare agli avvocati difensori che proveranno a smontare la ricostruzione della Dda: nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, Clemente Crisci, Antonio Abet, Maurizio Noviello e Giaquinto.

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