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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Casal di Principe

Casalesi in Veneto, il boss prende la parola: "Lo Stato non è mai venuto a bussarmi a casa"

Donadio interviene al processo sulle false fatture emesse dalle sue società: "Se ho commesso irregolarità l'ho fatto per pagare i fornitori". Dda invoca proroga misure cautelari

"Lo Stato non è mai venuto a bussare alla mia porta per chiedere soldi. L'unica volta che è venuto da me è stato per portarmi a processo". Lo ha detto il presunto boss della cellula del clan dei Casalesi, attiva ad Eraclea, Luciano Donadio prendendo la parola nell'aula bunker del tribunale di Venezia per rendere dichiarazioni spontanee a margine dell'udienza alla 'cupola' veneta.

Donadio è intervenuto parlando delle false fatture emesse dalle sue società: "sono tutte per attività realmente espletate - ha chiarito - se ho commesso qualche irregolarità è stato per pagare fornitori o dipendenti. Lo Stato non è mai venuto da me a chiedermi conto mentre altri venivano a bussarmi a casa", ha detto. 

Il presunto capo del clan è intervenuto a margine dell'escussione di un maresciallo della guardia di finanza che ha ricostruito il giro di false fatture, le assunzioni fittizie e anche chi si celava dietro alcune società formalmente intestate a terzi: Luciano Donadio, appunto. L'ufficiale delle fiamme gialle, incalzato dalle domande dell'avvocato Giuseppe Brollo, ha poi fornito chiarimenti sulla posizione di Raffaele Buonanno, ritenuto il 'numero due' della cosca. Se alla precedente udienza aveva detto che "Buonanno era il socio occulto di Donadio" stavolta non ha saputo fornire dettagli sulle società ma chiarendo che tale circostanza emergeva dalle intercettazioni (pure non indicate). 

A margine dell'udienza hanno reso spontanee dichiarazioni anche Paolo Valeri e Angelo Di Corrado. Il processo riprenderà a inizio marzo. Sul tavolo della corte presieduta dal giudice Manduzio anche la proroga dei termini di custodia cautelare invocata dalla Dda di Venezia che vuole mantenere agli arresti gli imputati attualmente in custodia. Istanza a cui si opporranno le difese. Nel collegio difensivo sono inoltre impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Antonio Sforza, Stefania Pattarello e Gentilini.

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