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Cronaca Sessa Aurunca

Estorsioni ai commercianti, tre condanne 'scontate' per gli eredi dei Muzzoni

La Corte d'Appello ridimensiona le pene. Pietro Mancini assolto e scarcerato. Anche Masi torna libero

Tre condanne con lo sconto ed un'assoluzione. La Corte d'Appello di Napoli ha riformato la sentenza nei confronti degli eredi del clan dei Muzzoni, operativo a Sessa Aurunca, accusati a vario titolo di estorsione ai danni dei commercianti ed armi, reati aggravati dal metodo mafioso.

La IV sezione della corte partenopea ha inflitto 8 anni e 8 mesi per Orlando Lettieri, 40 anni, difeso dagli avvocati Angelo Librace ed Antonio Tommasino; 6 anni per Alberto Andreoli, 54 anni, difeso dagli avvocati Antonio Tommasino e Ferdinando Fusco; 2 anni e 4 mesi per Elio Masi, 66 anni, difeso dagli avvocati Angelo Librace e Carlo De Stavola. Assolto Pietro Mancini, 31 anni difeso dall'avvocato Gianluca Di Matteo. Per Masi e Mancini i giudici hanno disposto l'immediata scarcerazione. 

La sentenza d'Appello ha ribaltato quella di primo grado con i giudici che avevano condannato Andreoli a 8 anni; Lettieri a 10 anni; Masi a 4 anni e Mancini a 3 anni.

I 4 erano finiti in manette nel novembre del 2017 in seguito ad un'indagine dei carabinieri di Sessa Aurunca sul redivivo clan Esposito, meglio noto come dei Muzzoni. Secondo l'Antimafia i quattro avrebbero chiesto il pizzo ai commercianti come contributo per i detenuti. La richiesta variava dai 100 ai 500 euro e, secondo quanto emerso dalle indagini, per essere più persuasivi non disdegnavano le minacce con le pistole.

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