Il commercialista cognato del boss sotto torchio al processo

E' stata la volta del commercialista Giuseppe Puoti, di Villa di Briano cognato del boss della cellula dei Casalesi in Veneto Luciano Donadio, sottoposto all'esame dell'imputato nel maxi processo sulle infiltrazioni della camorra ad Eraclea. 

Puoti ha ribadito nel corso del suo esame il suo ruolo di professionista che ha svolto incarichi nella galassia di società facenti capo a Donadio. Alcune le avrebbe lasciate ravvisando irregolarità, per altre ha proseguito la sua attività ritenendo alcune cose che non tornavano di minor conto. Ha inoltre ribadito di non essere a conoscenza dell'attività usuraia svolta da Donadio. I suoi legali, tra cui l'avvocato Giuseppe Stellato, hanno prestato il consenso all'acquisizione dei due interrogatori resi da Puoti dopo l'ordinanza cautelare ed in sede di conclusioni delle indagini preliminari. 

Per i pm della Dda di Venezia, il commercialista avrebbe svolto un ruolo determinante nella gestione delle imprese controllate dal gruppo mafioso rendendo lecite scritture contabili che erano spesso frutto di invenzione. Inoltre, da consulente del lavoro, secondo la Procura, avrebbe anche gestito le numerose assunzioni fittizie nelle società di Donadio. 

Nella stessa udienza, si è svolto anche l'esame di Emiliano Pavan, avvocato che avrebbe partecipato per conto di Angelo Di Corrado ad un'asta fallimentare per l'acquisto di un immobile. Secondo la tesi della Dda, la controparte venne fatta desistere per la vicinanza di Di Corrado con alcuni elementi del sodalizio Casalese guidato da Donadio. Circostanza di cui l'avvocato Pavan non sarebbe stato a conoscenza, come evidenziato durante il suo esame in cui ha ribattuto punto per punto alle accuse. Si torna in aula la prossima settimana. 

Nel collegio difensivo sono impegnati tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Brollo, Giuseppe Stellato, Antonio Forza, Stefania Pattarello, Gentilini e Fragasso.