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Cronaca Capua

Camorra in Comune, le intercettazioni finiscono nel processo

Polizia giudiziaria in aula per le captazioni tra Antropoli, Ricci, Taglialatela e Zagaria

Fiumi di parole. Sono le intercettazioni le protagoniste alla ripresa del processo a carico dell'ex sindaco di Capua Carmine Antropoli, degli ex amministratori locali Marco Ricci e Guido Taglialatela, finiti alla sbarra insieme a Francesco Zagaria, alias Ciccio 'e Brezza, imprenditore (oggi collaboratore di giustizia) considerato la longa manus del clan dei Casalesi all'interno dell'amministrazione comunale capuana. 

Nel corso dell'udienza celebrata dinanzi alla Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Giovanna Napoletano, si è concluso il lungo esame da parte della Dda della polizia giudiziaria che ha svolto le indagini. Un'escussione che ha avuto come suo centro proprio le attività di intercettazione tra gli indagati. Si torna in aula a metà febbraio quando gli esponenti delle forze dell'ordine dovranno replicare ai difensori degli imputati. Nella stessa udienza è previsto il deposito di altre intercettazioni in un primo momento stralciate e che hanno assunto un nuovo rilievo probatorio alla luce delle dichiarazioni di Ciccio 'e Brezza. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Mauro Iodice, Maiello, Gerardo Marrocco, Lorenzo Caruso e Guglielmo Ventrone.

Secondo l'ipotesi accusatoria Antropoli avrebbe dato vita ad un patto con alcuni affiliati al clan dei casalesi, tra cui proprio Franco Zagaria, Martino Mezzero e Carlo Napoletano, per avere appoggio elettorale del clan in occasione delle elezioni amministrative del 2016, quelle in cui l'ex sindaco non era candidato ma sosteneva la candidatura di Giuseppe Chillemi (non indagato).

Antropoli e Francesco Zagaria avrebbero esercitato pressioni su un candidato al consiglio comunale per costringerlo a ritirare la sua candidatura. L'aspirante consigliere venne convocato da Marco De Luca (assolto in abbreviato), persona di fiducia di Zagaria, presso lo studio medico dell'ex sindaco. Nel corso dell'incontro, a cui prese parte anche Armando Porciello, il candidato sarebbe stato addirittura percosso da Zagaria. Questo per favorire un altro aspirante consigliere, Marco Ricci, candidato in un'altra lista a sostegno di Chillemi.

A Franco Zagaria, inoltre, è contestato anche di essere stato lo specchiettista del duplice omicidio di Sebastiano Caterino ed Umberto De Falco.


 

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