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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Marcianise

Poliziotto coinvolto nell'inchiesta di camorra, i giudici: "Non va trasferito"

Il Tar accoglie il ricorso dell'agente ma lascia aperta la porta al Ministero

Venne coinvolto nell'inchiesta sulle "divise sporche" al Commissariato di Marcianise, l'indagine sullo spaccio di droga del clan Belforte che godeva della connivenza di agenti di polizia infedeli. A suo carico non si è mai aperto un procedimento penale, una posizione stralciata dal filone di inchiesta.

Ma c'è stato un procedimento disciplinare con il trasferimento dell'agente, un assistente capo, alla Questura di Roma. Procedimento (sospeso per due anni per problemi di salute dello stesso agente) che il poliziotto ha impugnato dinanzi al Tar della Campania che ha accolto il suo ricorso. Per i giudici amministrativi da un lato va riconosciuta "una marcata inopportunità della prosecuzione del servizio del ricorrente nella stessa sede", dall'altro un "difetto di motivazione del provvedimento nella misura in cui non si è considerata la possibilità di trasferire il ricorrente in altra sede dello stesso territorio regionale campano attese le sue particolari condizioni di salute e familiari", trasferimento infraregionale che è stato accolto dal Questore di Caserta nel 2017. 

Per il Tar, però, l'atto è illegittimo solo per carenza di motivazioni con la possibilità per il Ministero dell'Interno di "rieditare il potere dimostrando che il trasferimento a Roma del ricorrente è comunque preferibile rispetto al trasferimento infraregionale". 

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