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Cronaca

Viaggi e mazzette all’Asl: la Dda replica prima della sentenza

Ultimo atto prima del verdetto dei giudici per l’imprenditore Grillo ed altri 7

Il pm della Dda vuole replicare alle arringhe degli avvocati che hanno concluso le loro discussioni nel processo a carico di 8 persone accusate di aver elargito favori all'imprenditore Angelo Grillo, ritenuto colletto bianco del clan Belforte, tra cui anche l'accelerazione di pagamenti per i servizi resi all'Asl in cambio di viaggi e bustarelle.

Per farlo l'Antimafia avrà a disposizione l'udienza fissata a metà dicembre quando il pubblico ministero prenderà nuovamente la parola in aula. Poi i giudici andranno in camera di consiglio e sarà sentenza. Nel corso della sua requisitoria la Procura ha invocato la condanna per l'ex sindaco di Caserta Giuseppe Gasparin a 9 anni di carcere; 12 anni per l'ex dirigente dell'Asl di Caserta Raffaele Crisci, di Arienzo; 9 anni per la dipendente dell'Asl Chiara Bonacci; 8 anni per l'imprenditore Giovanni Cavallero; 8 anni per Angelo Grillo, al quale sono state applicate le attenuanti generiche; 12 anni per Assunta Mincione, dipendente della ditta di Grillo; 9 anni per Luigi Paritario, che, secondo l'accusa, avrebbe recapitato per conto di Grillo una mazzetta da 10mila euro a Gasparin; 8 anni per Pasquale Valente, factotum proprio di Grillo.

Dal canto loro le difese hanno chiesto l'assoluzione per i propri assistiti. Ma in realtà basterebbe superare lo scoglio dell'aggravante mafiosa che tiene in vita molte imputazioni che altrimenti sarebbero in odore di prescrizione. Si vedrà a dicembre. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Carmine D'Onofrio, Vittorio Giaquinto, Massimo Garofalo, Camillo Irace, Francesco Nacca ed Antonio Pastore.

Secondo quanto ricostruito dalla Dda, Grillo avrebbe effettuato regali, soldi ma anche viaggi di piacere in località esotiche come Sharm El Sheik, ai dipendenti dell'Asl per ottenere la liquidazione delle fatture per il servizio di pulizia all'interno di ospedali e dell'Asl casertana, effettuata dalla New Splash, riconducibile a Grillo. Secondo quanto emerso dalle indagini tra i metodi di pagamento utilizzati anche l'invio di ceste pasquali con le uova farcite con somme di denaro. Al momento della consegna a casa dei funzionari dell’Asl veniva pronunciata una sorta di parola d’ordine: "la gallina ha fatto l'uovo".

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