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Cronaca Casal di Principe

Accusato di far parte del clan Zagaria: torna libero l'imprenditore Diana

Cassazione prima e Riesame poi annullano l'ordinanza cautelare per Peppe il biondo. Ha lasciato il carcere di Catania

Torna in libertà Giuseppe Diana, alias Peppe il biondo, accusato di far parte del clan dei Casalesi, in particolare della fazione guidata dal boss Michele Zagaria. La decima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli ha completamennte annullato l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli, nell'ottobre 2021, a carico di Diana.

Era stata la Corte di Cassazione ad annullare l'ordinanza e disporre un nuovo Riesame ritenendo le motivazioni del primo Riesame, che aveva confermato il provvedimento cautelare in carcere, deficitarie sul ruolo di Diana nel clan dei Casalesi. Il nuovo Riesame ha dunque accolto le argomentazioni dei difensori di Diana, gli avvocati Sabato Graziano e Guido Diana, che rimarcavano una circolarità delle indagini svolte sul conto del Diana che avrebbero portato ad una ingiustificata proiezione nel tempo delle sue condotte con contestazioni a catena del tutto indimostrate in quanto prive di un un compendio indiziario comprovante una intranietà dello stesso al clan Zagaria addirittura dal 2009 al 2020. Diana ha così potuto lasciare il carcere di Catania dove si trovava detenuto. 

Per Diana si tratta del terzo annullamento di un'ordinanza di custodia cautelare dopo quelli del 2015 (nel procedimento Jambo) e del gennaio 2021 nell'ambito di un procedimento pendente dinanzi al tribunale di Firenze. Intanto è in corso a Napoli il processo per cui è imputato per associazione mafiosa. Il pm della Dda ha invocato 12 anni di reclusione. E nelle prossime settimane la parola passa ai difensori che potranno portare tra le tesi il doppio annullamento, prima della Cassazione e poi del Riesame, dell'ordinanza cautelare. 

Secondo gli inquirenti della Dda, Diana, giovanissimo, sarebbe entrato nel cerchio magico delle persone di stretta fiducia del boss Zagaria, all'epoca latitante. Il suo nome compare nelle informative relative alla cattura di Zagaria. I collaboratori di giustizia lo indicano come un personaggio "vicino" al boss per il quale svolge il compito di trait d'union con imprenditori sia per le estorsioni che per il recupero crediti. Da 'gregario' Diana sarebbe stato protagonista di una rapida ascesa, favorita anche dal matrimonio con la figlia di Elvira Zagaria, sorella del capoclan. A quel punto avrebbe costituito un'impresa edile che rapidamente inizia a ricevere appalti in Toscana ed Emilia Romagna.  "Ripuliva i soldi del clan attraverso le attività edilizie", dicono di lui i collaboratori di giustizia. Per gli inquirenti parte di quei proventi sarebbe finita nelle casse del clan.
 

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