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Cronaca Casal di Principe

Camorra, l'imprenditore prova a smontare il "teorema Schiavone"

Il figlio di Sandokan lo accusa di essere un suo prestanome

L'imprenditore Giuseppe Corvino prova a smontare il teorema di Nicola Schiavone. E' quanto ha annunciato il suo avvocato Fabio Della Corte che nel corso dell'udienza di oggi, celebrata dinanzi al collegio presieduto dal giudice Giovanni Caparco del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha prodotto due sentenze che confuterebbero le tesi del capoclan pentito ed ha annunciato che il suo assistito intende sottoporsi all'esame dell'imputato, proprio per chiarire la sua posizione in seguito alle accuse lanciate nei suoi confronti in aula dal rampollo di casa Sandokan.

Il processo riprenderà alla fine di maggio. Corvino, 64 anni di Casal di Principe, è finito alla sbarra insieme a Gennaro Pezone e Francesco Barbato, quest'ultimo difeso dall'avvocato Finizio Di Tommaso. Per tutti l'accusa è di associazione a delinquere di stampo mafioso. 

Nel corso della precedente udienza Schiavone ha sostenuto come l'imprenditore fosse un suo prestanome parlando di un suo investimento da 4-500mila euro per la realizzazione di alcune abitazioni nel modenese. Circostanze che sono state già oggetto di altri processi e per cui l'imprenditore è stato assolto. 

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