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Cronaca Villa Literno

Estorsioni del clan con armi e pestaggi: 12 condanne

Il giudice ha inflitto 9 anni al ras Oreste Reccia e condannato il ricostituito gruppo dei Casalesi

Dodici condanne. È stata questa la decisione del gup Linda D'Ancona del tribunale di Napoli nell'ambito del processo celebrato con rito abbreviato nei confronti di 13 persone accusate a vario titolo di estorsione aggravata dal metodo mafioso ad imprenditori e commercianti prevalentemente di Villa Literno dal gruppo capeggiato da Vincenzo Ucciero (a giudizio con rito ordinario assistito dall'avvocato Marco Ucciero) e Oreste Reccia che mirava alla riconquista dei territori dell'Agro Aversano e del giuglianese per conto degli 'amici di Casale'.

Il gup partenopeo ha inflitto 9 anni di reclusione per Oreste Reccia; 6 anni per Remigio Testa; 4 anni per Marco Testa; 3 anni ed 1 mese per Gaetano Carpiniello, Emilio Mazzarella, Raffaele Granata e Mariano Vitolo; 3 anni e 6 mesi per Vincenzo Arrichiello; 8 anni per Antonio Ucciero; 4 anni e 8 mesi per Giuseppe Muto e Gianluca Alemanni; 3 anni per Luigi Annibale. Gli imputati sono stati condannati anche al pagamento di una multa del valore complessivo di 47.668 euro.

Secondo quanto ricostruito dal Sostituto Procuratore della Dda partenopea Maurizio Giordano che nella sua requisitoria aveva chiesto 90 anni di carcere per i 13 imputati, quest'ultimi terrorizzavano imprenditori e commercianti a suon di pestaggi non disdegnando le minacce a mano armata. Armi che venivano nascoste presso le abitazioni degli stessi imputati come nel caso dei congiunti Testa. Nel sodalizio criminale ognuno aveva il proprio ruolo funzionale a fornire il proprio apporto al clan in particolar modo agli esponenti della vecchia guardia del clan dei Casalesi al fine di perpetrare l'egemonia sui territori che un tempo appartenevano ai gruppi di Schiavone, Bidognetti, Iovine, Zagaria.

Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora, Ferdinando Letizia, Felice Belluomo, Paolo Caterino, Generoso Grasso, Pasquale De Marco, Antonio Abet, Domenico Della Gatta. Uno degli imprenditori taglieggiati si è costituito parte civile con l'avvocato Mario Griffo.

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