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Domenica, 10 Dicembre 2023
Cronaca Marcianise

Estorsioni dei Quaqquaroni a suon di spari: 6 condanne

Dodici anni all'imprenditore pentito Agostino Piccolo, Monica condannato solo per le estorsioni a 13 anni e 4 mesi

Sei condanne per le estorsioni a commercianti ed imprenditori della zona di Marcianise da parte del clan Piccolo-Letizia, meglio noto come dei Quaqquaroni. 

Il gup Fabio Provvisier ha inflitto 13 anni e 4 mesi a Gaetano Monica, di 23 anni, condannato per le estorsioni. Il pm aveva invocato nei suoi confronti 18 anni di cella. Monica, difeso dall'avvocato Francesco Liguori, è stato assolto per l'imputazione di associazione di stampo mafioso incassando così una pena più bassa. Dodici anni sono stati inflitti all'imprenditore Agostino Piccolo, collaboratore di giustizia, con le attenuanti solo generiche per le dichiarazioni rese durante il procedimento (ma non con l'attenuante prevista per i collaboratori di giustizia). Il gup ha inoltre inflitto 8 anni e 6 mesi per Salvatore Letizia, 10 anni per Amedeo Belvisto, 8 anni per Pasquale Regino. Quattro anni, infine, la pena per il meccanico Antonio Ottavio Sorbo, difeso dall'avvocato Bernardino Lombardi e Pasquale Barbato, al quale sono state concesse le attenuanti generiche per il modesto contributo fornito in misura equivalente all'aggravante mafiosa, che dunque è caduta (il pm aveva chiesto il doppio della pena). Tra i difensori impegnati anche gli avvocati Giuseppe Tessitore e Domenico Esposito. 

Secondo quanto emerso dalle indagini, Agostino Piccolo avrebbe dato indicazioni sui commercianti da sottoporre ad estorsione a Francesco Piccolo (deceduto) e a Gaetano Monica. I due scagnozzi così si sarebbero presentati a commercianti ed imprenditori per chiedere la tangente per il clan. "Sono il compariello di Agostino", era il biglietto da visita. E chi non pagava subiva intimidazioni. E' accaduto al titolare di una concessionaria d'auto che dopo aver rifiutato la richiesta di pizzo si è ritrovato con la vetrina dell'autosalone danneggiata da colpi di pistola.

Non solo le tangenti per la 'protezione'. Il proprietario di un negozio di scarpe pagava il clan in calzature di marca: "Può capitare che, all'improvviso, ci prendiamo 3,4,5 paia di scarpe ... perché se poi qualcuno vi dà fastidio non ci sono problemi, facciamo noi da garanzia". Stessa sorte è toccata al titolare di un altro autosalone costretto a dare una vettura. Tra le imprese sottoposte ad estorsione anche quella della raccolta rifiuti che avrebbe versato per almeno 3 anni la somma di 2-3mila euro nei periodi antecedenti le festività di Pasqua e Natale.

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