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Cronaca Sparanise

L'ombra della camorra in Comune. Accertamenti sulle ville della famiglia del boss

Otto costruzioni realizzate su terreni che sarebbero dovuti essere agricoli

Gli occhi della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sono oramai puntati sul Comune di Sparanise. Dopo l'insediamento della commissione d'indagine per l'accesso presieduta dal vice prefetto Vincenzo Lubrano della Prefettura di Caserta non sono tardare ad arrivare le prime verifiche sulla sussistenza di ulteriori tentativi di infiltrazione e collegamenti con la criminalità organizzata.

Nel mirino della commissione, e più in generale in quello della Dda partenopea, sono finite alcune procedure amministrative concernenti il rilascio di concessioni edilizie 'elargite' dall'ufficio tecnico comunale. L'osservazione si è concentrata sulla 'lottizzazione' di via Calvi ed i relativi permessi a costruire riconducibili alla autoctona famiglia dei Papa, storica espressione del clan dei Casalesi nell'Agro Caleno. Si tratta in fatti di un insediamento di 8 ‘ville bunker’ dotate anche dei più sofisticati sistemi di sorveglianza che, dai primi accertamenti di polizia giudiziaria intercorsi nel 2006, sono risultate prive di legittime autorizzazioni trattandosi in origine di fabbricati rurali su terreni agricoli non edificabili e trasformati inspiegabilmente in terreni edificabili.

Una 'trasformazione' verificatasi nel corso delle vicendevoli amministrazioni comunali di Sparanise con la dotazione di un Piano Regolatore Generale fermo al 2004, nonostante gli infruttuosi tentativi di aggiornamento, nel quale era però palese l'inedificabilità di quei terreni. Tra le ville che ‘ab origine’ figuravano come semplici capanni agricoli, l'attenzione si è focalizzata su quelle riconducibili al defunto boss Giuseppe Papa (deceduto in regime di 41 bis nel 2018 nel carcere Opera di Milano) ed ai familiari.

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