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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Felice a Cancello

L'ex consigliera interrogata: "Io vittima di camorra. Fui portata al cospetto del capozona"

Altre 5 ore di interrogatorio per Rita Di Giunta nel processo che la vede imputata con l'ex sindaco

E’ durato altre cinque ore la testimonianza in aula di Rita Di Giunta, l’ex consigliera comunale di Castel Volturno, coinvolta nelle inchieste sulle infiltrazioni camorristiche al Comune di San Felice a Cancello. L’ex presidente della società Terra di Lavoro è stata interrogata dal pubblico ministero della Dda e non sono mancati i momenti di tensione, come quando la Di Giunta ha ricordato di essere stata lei una “vittima della camorra” quando fu ‘prelevata’ e portata al cospetto di Luigi Guida, detto Gigino ‘o drink, referente del clan dei Casalesi sull’area di Castel Volturno prima di iniziare a collaborare con la giustizia. Nella prossima udienza di metà maggio, la Di Giunta sarò controesaminata dagli avvocati difensori. Il processo si sta svolgendo davanti al collegio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduto da Francesco Rugarli: insieme alla Di Giunta sono sotto processo l’ex sindaco di San Felice a Cancello Pasquale De Lucia, Clemente Biondillo di San Felice a Cancello, Alfonso Giuseppe Di Giunta (padre di Rita) e Antonio Zagaria di Casapesenna, fratello del boss Michele. I fatti risalgono al 2010: gli inquirenti hanno scoperto che a pilotare gli appalti sarebbero stati l’ex sindaco di San Felice ed ex consigliere regionale della Campania, Pasquale De Lucia, con l’aiuto di altri dirigenti comunali, e Rita Nadia Di Giunta, ex presidente e a.d. della società “Terra di Lavoro” della Provincia di Caserta. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, Maurizio Noviello Clemente Crisci, Rosario Avenia e Rosa Nuzzo.

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