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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Villa Literno

Cartelloni dei Casalesi, in 18 rischiano il processo

Fissata l'udienza preliminare per il collaboratore di giustizia Mario Iavarazzo e la sua rete

Sono 18 le persone, coinvolte a vario titolo nell'inchiesta sui cartelloni gestiti dal clan dei Casalesi, che rischiano di finire sotto processo. 

Il giudice Visco, del tribunale di Napoli, ha fissato per la fine di maggio l'udienza preliminare nei confronti di Mario Iavarazzo, di Villa Literno e collaboratore di giustizia; Francesco Iavarazzo, di 41 anni; Michele Iavarazzo, di 38 anni; Pasquale Iavarazzo, di 43 anni; Armando Aprile, di 51 anni; Andreina D'Agostino, di 35 anni; Quieta D'Angelo, di 56 anni; Luigi Drappello, di 47 anni; Gennaro Esposito, di 32 anni; Domenico Ferraro, di 42 anni; Giuseppe Franco, di 36 anni; Lucia Grassia, di 56 anni; Raffaele Letizia, di 51 anni; Giuseppe Lista, di 45 anni; Angelo Pellecchia, di 57 anni; Nicola Sabatino, di 38 anni. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Mario Griffo, Fabio Della Corte, Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora, Giuseppe Stellato, Massimo D'Errico, Giuseppe Laudante e Francesco Ianniello. 

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti Mario Iavarazzo, dopo la sua scarcerazione aveva ripreso ad operare nel settore della pubblicità con la collaborazione dei fratelli Francesco e Michele Iavarazzo, e di Gennaro Esposito, loro collaboratore, e con il contributo di Armando Aprile, imprenditore nel settore delle affissioni pubblicitarie che avrebbe messo a disposizione le risorse e le strutture della SPM srl. In questo modo sarebbe proseguito il business che si avvaleva dell'intimidazione dei concorrenti, quando necessario, e dell'utilizzo di prestanome a cui sarebbero state intestate le società, di fatto gestite in maniera occulta da Iavarazzo.

In particolare, secondo gli inquirenti della Dda, Iavarazzo avrebbe intestato al fratello Francesco e ad altri prestanome le quote societarie della Publione di Casal di Principe. Successivamente avrebbe intestato a Nicola Sabatino le quote della Adv Comunication, società attiva sempre nel settore della pubblicità con sede a Casal di Principe (negli stessi uffici della Publione) costituita nel 2014.

In questo modo anche i clienti della Publione transitavano all'Adv Comunication formalmente di Sabatino. Tra questi c'era anche la Cis Meridionale, società che gestisce il centro commerciale Jambo in amministrazione giudiziaria per pregresse infiltrazioni del clan guidato da Michele Zagaria, da cui, con la complicità dei dipendenti Giuseppe Lista e Lucia Grassia, Iavarazzo avrebbe ottenuto la proroga, per l'anno 2016, dei contratti pubblicitari, già stipulati con la Publione, con l'Adv Comunication. Così sarebbero stati evitati i controlli da parte dell'amministrazione giudiziaria del Jambo sulla prosecuzione dei rapporti con la Publione degli Iavarazzo.  

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