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Cronaca Marcianise

Messaggi dal carcere, prorogato il carcere duro per il cognato del boss

Respinto il ricorso di Giuseppe Buttone colletto bianco dei Belforte

Proroga del carcere duro per Giuseppe Buttone, fratello di Maria e cognato del capoclan Domenico Belforte. La corte di Cassazione ha respinto il ricorso contro la proroga del regime penitenziario speciale disposta dal Ministero di Giustizia nel luglio del 2018.

I giudici hanno rimarcato la decisione del tribunale di Sorveglianza di Roma che nel respingere l'istanza di Buttone avevano ribadito il suo ruolo all'interno del sodalizio d'appartenenza, cioè quello di raccordo tra la cosca mafiosa e il tessuto politico-imprenditoriale locale, con particolare riferimento al settore dei rifiuti. Fatti per cui ha riportato una condanna a 19 anni. 

I giudici hanno, inoltre, ribadito "la perdurante attività nel territorio di influenza della stessa formazione camorristica, detentrice della supremazia indiscussa e tuttora legata da patti di federazione criminale con il clan dei Casalesi" e sottolineato "non solo un'incoercibile riottosità del Buttone alla disciplina intramuraria per la dimostrata insofferenza alle regole, ma i vari tentativi, dal medesimo posti in essere nonostante il regime più severo in atto, di veicolazione all'esterno di messaggi attraverso la corrispondenza epistolare, i contatti con altri detenuti, resi possibili dallo svolgimento di attività lavorativa interna, e i colloqui con i familiari".

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