rotate-mobile
Cronaca Capua

Camorra in Comune, ricorso in Cassazione per ricusare il giudice. Il banchiere patteggia

La difesa di Antropoli chiede il cambio del gip: Provvisier ha firmato la prima ordinanza che ha portato in carcere l'ex sindaco

Tutto sospeso nell'udienza preliminare riguardante il secondo stralcio dell'inchiesta sulle infiltrazioni della camorra al Comune di Capua e per la quale rischiano di finire sotto processo l'ex sindaco Carmine Antropoli, gli amministratori locali Marco Ricci e Guido Taglialatela, il collaboratore di giustizia Francesco Zagaria oltre agli imprenditori Domenico Pagano, 59 anni di Trentola Ducenta, i cugini imprenditori Francesco e Giuseppe Verazzo, 61 e 65 anni di Casal di Principe; il dirigente del Comune Francesco Greco; Domenico Farina, Alfredo Maria Cenviti e Luca Diana ritenuti essere collaboratori o prestanome di Francesco Zagaria. 

Dopo il rigetto dell'istanza di ricusazione del gup Fabio Provvisier da parte della Corte d'Appello di Napoli, i legali dell'ex sindaco Antropoli hanno presentato ricorso in Cassazione con l'udienza fissata la prossima settimana (nello stesso giorno in cui in Corte d'Assise sono in programma le arringhe dei difensori del chirurgo ex primo cittadino). Ad avviso della difesa, infatti, il processo dovrebbe essere incardinato presso un altro giudice in quanto Provvisier , in qualità di gip, nel febbraio 2019 aveva firmato l'ordinanza di custodia cautelare che aveva portato in carcere Antropoli e Zagaria per la prima indagine della Dda. L'udienza preliminare riprenderà a inizio maggio per tutti tranne che per Andrea D'Alessandro, il funzionario di banca che invece ha scelto di patteggiare.

Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di associazione camorristica (Zagaria e Pagano), concorso esterno al clan dei Casalesi (Greco, Farina ed i Verazzo), turbata libertà degli incanti aggravata dalla finalità mafiosa, abuso d'ufficio, corruzione e riciclaggio.L'inchiesta della Dda è scattata in seguito alle dichiarazioni di pentiti di primo piano tra cui Francesco Zagaria, Nicola Panaro e Nicola Schiavone che hanno svelato agli inquirenti il sistema che coinvolgeva tecnici, politici ed imprenditori per affidare appalti a imprese legate al clan, in particolare alle fazioni Zagaria e Schiavone. In particolare è emerso uno spaccato tanto collaudato quanto inquietante con la longa manus del clan che offriva appoggio elettorale ai politici in cambio dei lavori a Capua.

Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Gerardo Marrocco, Giuseppe Stellato, Ferdinando Letizia, Giovanni e Michele Cantelli, Marco Campora, Vincenzo Alesci, Domenico Pigrini Emanuele Diana, Emiliano De Ruggiero, Guglielmo Ventrone, Lorenzo Caruso e Vittorio Giaquinto.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Camorra in Comune, ricorso in Cassazione per ricusare il giudice. Il banchiere patteggia

CasertaNews è in caricamento