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Cronaca Capua

Camorra e appalti, imprenditori respingono le accuse. 'Dossier' per smentire pentiti

Interrogatori di garanzia per Pagano, Farina ed i cugini Verazzo coinvolti nell'inchiesta sui tentacoli del clan su Capua

Al via gli interrogatori di garanzia degli imprenditori coinvolti nell'inchiesta della Dda di Napoli sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi negli appalti a Capua. Tutti e quattro gli indagati hanno replicato alle accuse del gip Saverio Vertuccio fornendo chiarimenti nel merito delle contestazioni mosse.

In particolare Domenico Pagano, assistito dall'avvocato Giovanni Cantelli, ha risposto alle domande del magistrato e si è professato innocente dall'accusa di far parte del clan dei Casalesi (prima nel gruppo Zagaria e poi in quello Schiavone) nella sua qualità di imprenditore.

Ha chiarito la propria posizione anche Domenico Farina, difeso dall'avvocato Giuseppe Stellato, tirato in ballo dal colletto bianco pentito Francesco Zagaria, alias Ciccio 'e Brezza. Anche Farina ha fornito ampi chiarimenti rispetto alle tesi dell'Antimafia partenopea.

Interrogatorio serrato anche per i cugini Francesco e Giuseppe Verazzo che non solo hanno risposto alle domande ma hanno anche ribattuto punto per punto alle ricostruzioni dei pentiti che li accusano di collusione con il clan Schiavone. Il loro legale, l'avvocato Vincenzo Alesci, si è riservato di produrre un dossier documentale per smentire quanto sostenuto dai collaboratori di giustizia tra cui Nicola Schiavone (figlio del capoclan Francesco Sandokan), Nicola Panaro e Francesco Zagaria

Alla luce degli interrogatori appare quasi scontato il ricorso al tribunale del Riesame per tutti gli imputati.

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