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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Casal di Principe

La carriera di Schiavone con il 'lievito madre' di Sandokan: "Gli deve tutta la sua fortuna"

Le rivelazioni della moglie del boss Giuseppina Nappa tra vacanze e regali da zio Nicola: "Se mio marito si pentisse farebbe il suo nome"

Da docente a politico fino a diventare dominus negli appalti della Rete Ferroviaria Italiana. E' questa la parabola di Nicola Schiavone, 68 anni di Casal di Principe, arrestato su ordine della Dda nell'ambito della maxi inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti, in particolare quelli relativi alle commesse ferroviarie. 

La carriera di Schiavone grazie al "Lievito madre" di Sandokan

Un'ascesa voluta fortemente dal capo dei Casalesi Francesco Schiavone "Sandokan" che con Nicola Schiavone (suo lontano parente) aveva stretto un vero e proprio 'patto di ferro'. "Ha utilizzato il lievito madre preparato da mio marito", ha detto di Nicola Schiavone Giuseppina Nappa, moglie proprio del boss dei Casalesi, nel riferire sulle fortune imprenditoriali di Schiavone. Bisogna risalire agli anni '80 per individuare l'inizio della carriera imprenditoriale di Nicola Schiavone. Nel 1982 risultò il primo degli eletti, con la Democrazia Cristiana, nel consiglio comunale di Casal di Principe. Inizialmente - come ricostruito nel corso del processo Spartacus in cui venne assolto - Schiavone sarebbe stato deputato alla carriera politica di sindaco di Casal di Principe ma fu destinato all'assessorato ai Lavori Pubblici. Una scelta ritenuta più utile nelle logiche del sodalizio. 

"Devono tutto a mio marito"

Da quel momento la carriera dell'imprenditore prese il largo, sempre con il sostegno di Sandokan ricambiato con riconoscenza. Un'amicizia fatta di incontri anche durante la latitanza di Francesco Schiavone, visite in carcere dopo il suo arresto in Francia, vacanze e regali ai figli del boss in occasione dei matrimoni. Una presenza costante di cui ha parlato agli inquirenti Giuseppina Nappa: "Nicola Schiavone e suo fratello Vincenzo devono tutte le loro fortune all'aiuto ed alle opportunità che mio marito ha dato loro", ha detto agli inquirenti. "Mio marito ha ripetutamente detto a me ed in famiglia che loro gli devono tutto", ha poi precisato raccontanto anche incontri avvenuti "anche presso l'abitazione dove (Francesco Schiavone nda) si nascondeva durante la latitanza". 

Vacanze e regali alla famiglia del boss

Nappa ripercorre quei rapporti quotidiani con "Zio Nicola" avuti da lei fino al suo arresto nel 2008 poi si sono diradati anche se "gli Schiavone, Nicola in particolare, non ci hanno fatto mai mancare la loro presenza e l'aiuto anche economico all'occorrenza". La moglie del capoclan parla di regali costosi "specie in occasione di Natale e Pasqua consegnava buste contenenti somme di danaro nell'ordine di 3/4mila euro". Non solo. Nappa ha parlato anche di vacanze: "Io con i miei figli Emanuele, Angela e Chiara siamo stati ospiti di Nicola per una settimana nel villaggio Valtour di Isola Capo Rizzuto, in Calabria, dove abbiamo soggiornato con la sua famiglia". 

Il colloquio in carcere: "Se mi pento parlo di zio Nicola"

Ma per quale motivo Schiavone negli anni ha sempre mantenuto i rapporti con il capoclan dei Casalesi? "Per timore che lui (Sandokan nda) potesse collaborare con la giustizia", precisa Nappa. Una circostanza confermata anche nel corso di un colloquio intercettato al carcere di Opera, dove il 'capo dei capi' era detenuto. "Sarebbe stata una delle prime persone di cui avrebbe potuto parlare "se fosse impazzito", intendendo l'ipotesi di una sua collaborazione", ha precisato ancora Nappa.

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