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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Chiesti 20 anni di carcere per Zagaria ed 8 per Di Muro

Il pubblico ministero: "Siamo come in Mafia Capitale". Ecco tutte le richieste di condanna

Vent'anni per Alessandro Zagaria, 10 anni a testa per gli imprenditori Nicola e Francesco Madonna di Casal di Principe, 8 anni a testa per l'ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro e per il progettista Guglielmo La Regina, 6 anni per il professore Vincenzo Manocchio e 5 anni per il capo dell'ufficio tecnico del Comune di Santa Maria Capua Vetere Roberto Di Tommaso.

Sono queste le pene richieste dal pubblico ministero Alessandro D'Alessio al termine della sua requisitoria nel processo per gli appalti truccati, con il clan a fare da garante, sia per la ristrutturazione di Palazzo Teti-Maffuccini sia per i lavori della rete fognaria di Grazzanise, affidati ai Madonna.

Nel corso della sua requisitoria, durata oltre 4 ore, il pm ha delineato un quadro simile a "Mafia Capitale" con la camorra, ed in particolare la fazione Zagaria del clan dei Casalesi, a fare da garante degli accordi corruttivi tra gli imprenditori e le pubbliche amministrazioni. 

In questo contesto, secondo la ricostruzione del pm dell'Antimafia Partenopea, Alessandro Zagaria aveva un ruolo centrale ed intraneo al clan dei Casalesi. "Era la faccia pulita che aveva a che fare con i sindaci", ha detto il pm. Per questo per il ristoratore di Casapesenna il pm ha chiesto la condanna sia per l'associazione mafiosa che per per la corruzione e la turbata libertà degli incanti. Sulle imputazioni per gli appalti di Santa Maria Capua Vetere è stata però esclusa l'aggravante mafiosa.

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