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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Capua

Camorra in Comune, scontro sul 'papello' di Zagaria. In aula ritorna Schiavone

Il processo sulle infiltrazioni del clan a Capua. Per i Ris il manoscritto è stato redatto tra il 2017 e 2018

Scontro sulla perizia dei Ris sul 'papello' di Francesco Zagaria. In aula torna anche Nicola Schiavone. E' stata un'udienza ricca quella che ha anticipato la pausa estiva nel processo sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi nella zona di Capua e per la quale sono a processo l'ex sindaco di Capua Carmine Antropoli, gli ex assessori Marco Ricci e Guido Taglialatela oltre ad Armando Porciello e lo stesso Zagaria, che risponde anche della partecipazione all'omicidio di Sebastiano Caterino.

Nel corso del dibattimento, celebrato dinanzi alla Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere presieduta dal giudice Roberto Donatiello, è stato escusso un luogotenente del Ris di Roma che materialmente ha effettuato l'analisi sull'inchiostro del memorandum fatto rinvenire da Zagaria, colletto bianco che ha iniziato a collaborare con la giustizia, al cui interno sono inseriti nomi e cifre di politici ed imprenditori a libro paga. 

Secondo la metodica utilizzata dal militare del nucleo scientifico (che ha ricavato un metodo proprio e privo di valenza scientifica per la sua tesi di laurea) il 'libro mastro' sarebbe stato redatto tra il 2017 ed il 2018, cioè tra i 17 ed i 26 mesi antecedenti al conferimento dell'incarico (gennaio 2020) con un possibile margine di errore di 6 mesi.

Ma tanti, troppi, i dubbi sollevati dalle difese degli imputati che hanno evidenziato come l'esame del solo inchiostro (e non anche della carta) non sia sufficiente a fissare con certezza la datazione in quanto l'invecchiamento dell'inchiostro è soggetto ad altri fattori, come il clima e lo stato di conservazione del foglio oggetto di analisi. 

Escusso anche un manovale che avrebbe effettuato lavori presso la casa di Marco Ricci su impulso, secondo la Dda, di Francesco Zagaria. Circostanza 'smentita' in parte in quanto quei lavori sarebbero stati svolti per conto di un'altra persona (non indagata nel presente procedimento) molto vicina a Ciccio 'e Brezza. 

Infine, è stato nuovamente sentito Nicola Schiavone, già ascoltato nel corso del processo e 'richiamato' a testimoniare per alcuni chiarimenti. Schiavone ha ribadito di non essere a conoscenza del fatto che Zagaria gestisse direttamente la bisca di Grazzanise (nel corso di un altro processo lo stesso Zagaria ha riferito che i proventi della bisca fossero i suoi e di versare una quota quale contributo alla cassa del clan). 

Si torna in aula a fine settembre. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Mauro Iodice, Gerardo Marrocco, Guglielmo Ventrone, Lorenzo Caruso, Giuseppe Stellato, Maiello, Elisabetta Di Rauso.

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