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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Il business milionario e i legami con la camorra: Maravita 'confessa' durante il colloquio in carcere

Il rampollo di casa Della Ventura svela il giro d'affari da oltre 100mila euro a settimana: "Ho comprato la villa in contanti". Contatti con i clan napoletani: "Sono fortissimi"

Droga ma anche prestiti a tassi usurai. In questo modo Michele Maravita era riuscito a costruire un vero e proprio impero grazie al quale poteva condurre una vita dispendiosa fatta di griffes, auto di lusso, gite in barca e puntate al Casinò. E' lui stesso a rivelarlo al cognato Fulvio Della Ventura (non indagato in questa vicenda nda) nel corso di un colloquio in carcere in cui il giovane marito della figlia del boss, referente dei Belforte nel Capoluogo, 'confessa' il suo business con la camorra napoletana sullo sfondo. 

"Vogliono capire dove prendo questi soldi"

Nell'intercettazione, confluita nell'ordinanza di custodia cautelare a carico delle nuove leve del clan Belforte nel Capoluogo, Maravita rivela le sue preoccupazioni su eventuali indagini delle forze di polizia a suo carico. "Vogliono capire dove prende tutti i soldi che maneggia", si legge nella sintesi. Nei giorni precedenti al colloquio ci sarebbe stato anche un fermo per controllo ad opera della Finanza: con lui c'era un "brasiliano amico suo a Caserta che aveva mille carte di credito".

Un business da oltre 100mila euro a settimana

Gli affari, rivela Maravita, vanno a gonfie vele. Se "Fulvio in una settimana con quello che faceva (ndr la droga) guadagnava 50-60mila euro, lui ha fatto il doppio in una settimana". Basti pensare alla villa di Valle di Maddaloni che "è riuscito a comprarsi in contanti in brevissimo tempo".

I contatti con la camorra napoletana

Maravita svela anche i suoi contatti con la criminalità organizzata: "un amico che non gli ho potuto dire di no". Si tratta di persone "forti". "Hanno 500 persone intorno". Per far capire al cognato della potenza del gruppo attivo nella zona di Napoli Est Maravita spiega che "se domani il padre Antonio Della Ventura venisse scarcerato nei confronti di questi sarebbe da solo. A Caserta non ci sta nessuno che può seguirlo attualmente invece quelli sono ancora più forti di quando stava il cinese fuori". Dichiarazioni che testimonierebbero il legame instauratosi tra Maravita e la famiglia camorristica degli Aprea Abrunzo, affiliati al clan Abete e quindi riconducibile agli Abbinate di Secondigliano. 

Gli interrogatori

Domani i 7 arrestati sfileranno in videoconferenza dinanzi al gip Di Palma di Napoli che ha redatto l'ordinanza di custodia cautelare. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Michele Di Fraia, Nello Sgambato, Alfonso Iovino ed Enrica Alifano. 

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