Denuncia presidenti di seggio e finisce nei guai: colpo di scena al processo sui brogli
La presunta vittima ed ex candidata alle Regionali è stata a sua volta denunciata da Zannini
Da denunciante a denunciata. È il retroscena emerso al processo sui presunti brogli elettorali a Mondragone durante le Regionali del 2015. L'ex candidata di Marcainise, che aveva denunciato vari presidenti di seggio, è stata a sua volta denunciata per falso dal consigliere regionale Giovanni Zannini, che non è indagato e sarebbe il presunto beneficiario delle condotte illecite di cui al processo.
Secondo la denuncia, che poi sarebbe stata archiviata, la donna, di Marcianise ed anche lei candidata alle regionali, avrebbe falsamente denunciato vari presidenti di seggio. È stata ascoltata come parte civile alla presenza del suo difensore.
Sotto processo ci sono l'ex presidente del seggio mondragonese Rachele Miraglia, Vincenza Marino e le altre scrutatrici Michela Di Maio e Maddalena Marano. Le imputate sono difese dagli avvocati Edmondo Caterino, Francesco Lavanga, Marta Ceraldi, Nicola Ucciero e Raffaele e Gaetano Crisileo. Si torna in aula a giugno.
L’accusa per le componenti del seggio, a vario titolo, è di concorso in falsificazione di schede elettorali. L’inchiesta è quella sulle presunte falsificazioni a favore proprio del consigliere regionale Giovanni Zannini candidato alle regionali campane di sette anni fa. I carabinieri, all’epoca, impiegarono diversi anni per chiudere il cerchio partendo da un ricorso al Tar Campania presentato dalla candidata marcianisana, persona offesa nel processo a carico delle 4 componenti del seggio. Alla prossima udienza saranno escussi la consulente del Pubblico Ministero Laddaga e il consulente di Vincenza Marino Alberto Bravo.