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Cronaca Casapesenna

Bische di Zagaria: la difesa prova a smontare le accuse per Fontana

L'arringa nel processo sul gioco e le pasticcerie del boss. Sentenza a metà giugno

La difesa di Pasquale Fontana, 47 anni di Casapesenna, prova a smontare l'accusa di camorra. E' quanto accaduto oggi nel corso del processo sulla rete di appoggi su cui poteva contare il boss Michele Zagaria che si sta celebrando dinanzi al gup Cervo del tribunale di Napoli. 

L'udienza è stata dedicata alle arringhe dei difensori. In particolare l'avvocato Guido Diana, difensore di Fontana, nel corso della sua arringa ha sottolineato le incongruenze nel racconto di alcuni collaboratori di giustizia ma anche fornito al giudice un'interpretazione alternativa alle intercettazioni telefoniche. A margine, il legale ha depositato una corposa memoria e varia documentazione per dimostrare l'estraneità ai fatti del suo assistito. Per Fontana il pm della Dda Maurizio Giordano ha invocato una condanna a 10 anni e 9 mesi. Secondo l'accusa avrebbe gestito alcuni punti scommesse tra Casapesenna e San Marcellino versando gli introiti al clan Zagaria. 

Nel corso dell'udienza ha discusso anche l'avvocato Gaetano Anastasio, difensore di Daniele Cipriano Nusher, per il quale la Procura Antimafia ha chiesto l'assoluzione. A metà giugno, invece, è in programma l'arringa degli avvocati Vittorio Giaquinto ed Emilio Martino che difendono Giuseppe Santoro, per il quale sono stati chiesti ben 12 anni di reclusione. Il 51enne è accusato, tra l'altro, di aver messo a disposizione i locali della sua pasticceria a Casapesenna per la consegna dei pizzini da destinare al capoclan durante la sua latitanza. 

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