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Cronaca

Sequestrate 40mila bibite scadute destinate a bar e ristoranti casertani

Indagine partita dal blitz in un capannone di Frosinone: caccia ai "trafficanti" di bevande low cost

Erano destinate ai ristoranti ed ai bar del casertano le 40 mila bottiglie di birre e succhi di frutta scaduti scoperti dai carabinieri in un capannone di Frosinone. Questa almeno l'ipotesi al vaglio degli inquirenti che hanno allargato l'indagine ai destinatari delle bibite scadute e lasciate al sole a Terra di Lavoro.

Secondo quanto riportato da FrosinoneToday  gli investigatori non escludono che le bottiglie rinvenute in quel deposito, potessero essere destinate ad alcuni esercizi pubblici della provincia di Frosinone ma anche a Fondi e Caserta. Vendere a basso costo la merce scaduta nei bar sarebbe stato sicuramente meno rischioso che rivenderla nelle grandi distribuzioni. Una sorta di piccola filiera che avrebbe permesso di poter continuare a smerciare prodotti scaduti a prezzi "stracciati" con la complicità di negozianti compiacenti. Il tutto a danno della salute dei ignari clienti che avrebbero consumato birra alla spina o acqua minerale non più commerciabili. 

E per questo gli inquirenti starebbero indagando su un mercato fiorente di prodotti scaduti e rimessi illegalmente nel circuito della distribuzione. Nel frattempo le 40 mila bottiglie sequestrate sono state portate al macero dove saranno definitivamente distrutte. A causa di queste gravi irregolarità riscontrate, il capannone dietro provvedimento degli ispettori dell'Asl, è stato chiuso.

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