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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Teano

OMICIDIO MOLLICONE L'ex indagato per la morte di Serena ascoltato in Procura

Carmine Belli chiamato a riferire di uno 'strano episodio' avvenuto nel giorno della sua scarcerazione

È stato convocato questa mattina presso la Procura di Cassino Carmine Belli, il carrozziere di Rocca d'Arce ingiustamente accusato di aver ucciso Serena Mollicone, la 18enne morta nel luglio 2001 nella caserma dei carabinieri di Arce.

Belli, come riporta FrosinoneToday, sarà ascoltato dal sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo, magistrato titolare delle indagini sull'assassinio della studentessa di Arce. Stando a quanto emerso dalle nuove indagini, il carrozziere sarebbe stato 'utilizzato' come capro espiatorio dai veri colpevoli. Belli era stato arrestato per l’omicidio di Serena nel febbraio del 2003, trascorrendo 17 mesi in isolamento e venendo poi assolto dai giudici in tutti e tre i gradi di giudizio.

Proprio il giorno della sentenza di assoluzione e quindi della sua immediata rimessa in libertà, Belli ha incontrato il brigadiere Santino Tuzi. Il sottufficiale dell'Arma, morto suicida nell'aprile del 2008, si fece trovare davanti l'ingresso di casa Belli, in una anomala attesa. "Mentre scendevo dalla macchina, con timore, quasi ho creduto che Tuzi fossi lì perché era pronto a riportarmi in cella - ha spiegato Belli -. Quando mi sono avvicinato ho capito che era fuori servizio, in borghese. Mi ha abbracciato forte e mi ha detto: "Carmine volevo dirti che sono felice che ti abbiano scarcerato e volevo chiederti scusa". Poi è andato via. Non ho dato più peso a quelle parole fino a quando non ho saputo che si era tolto la vita. Ho pensato che forse, quel giorno d'estate, avesse voluto dirmi qualcosa ma che probabilmente gli è mancato il coraggio. Oggi alla luce di quanto emerso grazie alle indagini di carabinieri e procura - conclude Belli - credo che Santino avesse solo voluto sollevarsi la coscienza di un peso troppo grande".

Per la morte della ragazza sono indagati l'ex comandante della stazione di Arce Franco Mottola di Teano, la moglie Anna, il figlio Marco, l'ex vice comandante della stazione di Arce, il luogotenente Vincenzo Quatrale, e l'appuntato Francesco Suprano.

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