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Cronaca Casapesenna

La sorella di Zagaria non faceva parte dei Casalesi. La Cassazione respinge il ricorso della Procura

Dichiarato inammissibile la richiesta di revisione della sentenza a carico di Beatrice

Beatrice Zagaria, sorella maggiore del capoclan Michele, non faceva parte del clan dei Casalesi. Questo il verdetto della Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura contro la sentenza della Corte d'Appello di Napoli che aveva assolto Beatrice Zagaria per il suo ruolo all'interno del sodalizio criminale, condannandola a 3 anni per la sola ricettazione dei soldi del clan (pena già espiata).

Secondo gli inquirenti della Dda, Beatrice Zagaria, difesa dagli avvocati Giuseppe Stellato e Ferdinando Letizia, avrebbe svolto un ruolo da trait d'union tra il boss recluso al 41 bis e l'esterno. Un "ruolo di riferimento per tutta la famiglia Zagaria", con lo specifico compito "di provvedere alla distribuzione dello stipendio, provento delle attività illecite del clan" e necessario "al sostentamento economico dei familiari in libertà", come le cognate, "nonché per il sostentamento di tutti i familiari detenuti e della famiglia di un altro affiliato al gruppo" tramite la consegna di uno "stipendio" mensile di 2.500 euro, ruolo che però nel giudizio d'Appello non le è stato riconosciuto con la condanna per la sola ricettazione dei soldi dei Casalesi (in primo grado aveva incassato 6 anni e 8 mesi). Da dicembre Beatrice Zagaria è tornata libera.

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