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Cronaca Casapesenna

Beatrice Zagaria resta in carcere dopo la condanna

La Cassazione respinge il ricorso. Ecco le motivazioni

Beatrice Zagaria deve restare in carcere. Lo hanno deciso i giudici della Cassazione che hanno respinto il ricorso presentato dagli avvocati difensori che adducevano un’erronea applicazione della legge processuale. La sorella del capoclan dei Casalesi Michele era finita in carcere all’indomani della sentenza emessa dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere che l’aveva condannata a 6 anni ed 8 mesi di carcere, riconoscendo l’aggravante mafiosa.

Secondo la Procura Antimafia, la sorella del boss aveva gestiva la cassa del clan durante la carcerazione del fratello. Beatrice Zagaria (che fino al 18 luglio 2018 era ai domiciliari) fu accompagnata in carcere e per questo motivo è stato presentato ricorso dagli avvocati che contestavano il nuovo provvedimento di detenzione.

Gli ermellini, però, hanno confermato l’ordinanza. Nelle motivazioni rese note pochi giorni fa si legge: “La pronuncia di una sentenza di condanna, che accerta il merito della penale responsabilità per i fatti descritti in imputazione, costituisce di per sé fatto nuovo, che legittima l'emissione di una misura cautelare personale "nuova”. Del tutto correttamente, dunque, il giudice che procede nel merito ha emesso il nuovo provvedimento cautelare, prescindendo dalla situazione processuale formatasi in precedenza sul titolo preesistente e fondato, è opportuno ribadirlo, su un fatto-reato diverso (istantaneo e non permanente, con diversa oggettività giuridica e differente interesse tutelato, rappresentato da una condotta che non consiste nella mera ricezione di denaro, ma vive di una dimensione dinamica, efficiente ed efficace rispetto alle necessità di sopravvivenza della compagine camorristica "decapitata" del vertice dai provvedimenti della giurisdizione)”.

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