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Cronaca San Cipriano d'Aversa

Botte alla barista, condannati i nipoti del boss dei Casalesi

Due anni e 2 mesi ad Alessio ed 1 anno e 9 mesi per Vincenzo De Falco. Scarcerati dopo la sentenza

Arriva la condanna per Alessio e Vincenzo De Falco, i gemelli di Casal di Principe accusati di aver aggredito una barista a San Cipriano d'Aversa, nipoti del boss dei Casalesi Vincenzo, alias 'o Fuggiasco, ucciso nel 1991 durante la faida che scoppiò dopo la morte del capo Antonio Bardellino per il controllo del clan tra le fazioni facenti capo ai De Falco e agli Schiavone-Bidognetti.

Il giudice Coppola del tribunale di Napoli Nord ha inflitto, al termine del giudizio con abbreviato, 2 anni e 2 mesi ad Alessio ed un anno e 9 mesi a Vincenzo, concedendo ad entrambi il beneficio della sospensione della pena e disponendo la loro scarcerazione dagli arresti domiciliari cui erano sottoposti. 

Il pubblico ministero aveva invocato la pena di 3 anni e 9 mesi per entrambi ma il giudice ha accolto, sia pure parzialmente, le tesi del difensore dei gemelli, l'avvocato Mirella Baldascino, che nel corso della sua arringa ha sostenuto l'insussistenza delle aggravanti, essendosi trattato di un disguido, e la lieve entità delle lesioni inflitte, giudicate come contusioni guaribili in pochi giorni dai medici del pronto soccorso di Aversa.

I fatti si sono verificati lo scorso mese di settembre quando, in seguito ad una discussione con la giovane rumena, dipendente del "Gran Vesuvio Cafè" di San Cipriano d'Aversa, i due gemelli l'aggredirono provocandole ferite al volto ed all'emitorace. 

Per l'accusa l'aggressione sarebbe avvenuta perché i due non volevano pagare alcune birre consumate nel locale mentre i gemelli hanno sempre sostenuto che era stata la barista a provocarli scatenando la loro reazione.

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