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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Bancarotta del bar Contemporaneo: dopo 9 anni tutti assolti

Erano accusati di aver distratto beni per 500mila euro

Dopo 9 anni è giunta sentenza di assoluzione nei confronti di 8 imputati nella vicenda della società Contemporaneo Srl accusati a vario titolo ed in concorso di bancarotta fraudolenta per distrazione, documentale e preferenziale oltre che di auto riciclaggio. Questo il verdetto della Terza Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in composizione collegiale presieduta dal giudice Giuseppe Meccariello (a latere i giudici Anna Sofia Sellitto e Giovanni Mercone) che ha assolto Sandro Crisci, Paola Masotti, Albero Aniello, Valeria Di Sparano, Giuseppe Baldi, Carmela Natale, Michele Dello Stritto, Antonio Chiummariello.

Gli imputati vennero coinvolti nel luglio 2013 nell'inchiesta coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Caserta che portò all'emissione di misure cautelari personali a carico di Gerardo Crisci (che ha patteggiato insieme a Mario Di Sparano in fase preliminare 1 anno e 10 mesi con pena sospesa) e Sandro Crisci rispettivamente gestore di fatto della Contemporaneo Srl e titolare della Hair Design SAS nonché socio dell'Ipotesi  Srl, società risultanti beneficiarie delle somme oggetto di distrazione pari al valore complessivo di circa 500.000 euro.

Secondo la ricostruzione delle fiamme gialle direttamente o per interposta persona della Contemporaneo Caffè Srl cessionaria del ramo d'azienda della Contemporaneo Srl dichiarata poi fallita distrassero dal conto della società fallita un buco da circa 500.000 euro compiendo operazioni di bonifico e versamenti registrate come avvenute in contanti ma realizzate in concreto attraverso operazioni qualificate contabilmente quali restituzione di crediti verso i soci che di fatto realizzavano una parcellizzazione degli importi fraudolentemente distratti con attribuzione delle somme a favore degli stessi imputati sia a danno dell'Erario sia in danno dei creditori.

Venne poi contestata la condotta di riciclaggio a carico di funzionari di un istituto di credito con filiale nel Capoluogo i quali pur a conoscenza dello stato di decorazione della Contemporaneo Srl registravano le operazioni sottese alla cessione del ramo d'azienda della medesima simulando l'uso del contante in modo da determinare l'errata registrazione nell'Archivio Unico Informatico violandone così la richiesta di integrità. Così consentivano di parcellizzare la provvista per agevolare il trasferimento della stessa compiendo operazioni volte ad ostacolare l'individuazione della provenienza illecita degli importi derivanti dalla natura distrattiva.

Nel collegio difensivo sono stati impegnati Antonello Fabrocile, Romolo Vignola, Bernardino Lombardi, Michele Di Fraia, Alberto Barletta, Emilio Maddaluno, Gaetano D'Orso, Alfonso Iovino.

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