La morte della piccola Chiara, il consulente della difesa punta il dito contro il pediatra
Secondo il medico c'è stata "superficialità" per una virale miocardite cardiaca
La piccola Chiara Mirto perse la vita per una virale miocardite cardiaca e per superficialità del pediatra che la teneva in cura. Lo ha dichiarato il dottor Antonio Cavezza, medico legale consulente della parte civile Raffaele Crisileo, nel processo a carico del pediatra Eugenio De Felice, medico specialista che curò la piccola Chiara Mirto, la bambina di 4 anni di Macerata Campania morta nel marzo il 2 marzo 2015 al Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale civile di Caserta.
De Felice risponde di omicidio colposo per colpa professionale medica. Stamane, davanti al giudice Marco Discepolo del tribunale sammaritano, oltre al medico legale Cavezza è stato ascoltato anche lo zio della piccola Chiara. Secondo l’accusa, il medico non visitò accuratamente la piccola Chiara, incorrendo in un errore diagnostico dovuto ad imprudenza e superficialità. Presente in aula anche l’avvocato Raffaele Crisileo che rappresenta la famiglia. L’udienza è stata aggiornata al 26 novembre prossimo per sentire i consulenti della difesa.