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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Avvocato attirato in una trappola: sequestrato per 5 ore e picchiato da 4 persone

E' stato costretto a firmare cambiali per 110mila per essere liberato

Sequestrato per cinque ore in un casolare a Borgo Bainsizza (in provincia di Latina), malmenato e costretto a firmare assegni e cambiali per 110mila euro. E’ quanto è stato costretto a subire un avvocato del foro di Santa Maria Capua Vetere lo scorso 25 giugno e che ha immediatamente denunciato al comando provinciale dei carabinieri. Da lì sono partite le indagini che hanno portato oggi i militari ad arrestare 4 persone accusate, a vario titolo, di sequestro di persona a scopo di estorsione in concorso, aggravato dal metodo mafioso, rapina aggravata, lesioni personali.

Attirato in una trappola da un cliente 

Come racconta LatinaToday, l’avvocato presentava evidenti segni di percosse sul volto e sul corpo e raccontò che nel corso della stessa mattinata un suo cliente, Ernesto Pantusa, 43 anni, residente a Sabaudia, che in passato aveva difeso per altri reati penali, lo aveva chiamato fingendo di chiedere la disponibilità ad assistere un suo amico. Gli aveva quindi chiesto di raggiungere l'abitazione dell'amico, ma l'avvocato aveva rifiutato e l'appuntamento era stato spostato davanti agli uffici della Procura di Latina. Qui il 43enne si era presentato da solo alla guida della propria auto e il professionista, fidandosi, aveva accettato di salire. Pantusa lo aveva però condotto a Borgo Bainsizza, dentro un capannone abbandonato, dove poco dopo era stato raggiunto dagli altri tre complici, Salvatore Carleo, 63 anni di Roma, Fabrizio Fava, 62 anni di Tivoli, Debora Fiorucci, 51enne di Sermoneta.  

Sequestrato per avere i soldi indietro

Una volta raggiunto il capannone l'avvocato è stato colpito al volto con un manganello, rapinato della somma di 2.300 euro, di alcuni effetti personali e della sua auto. Per cinque ore i malviventi hanno tenuto segregato il legale che, secondo Ernesto Pantusa, non gli avrebbe garantito un'adeguata difesa nel corso dei processi penali e civili a suo carico. Per questo l'uomo, aiutato dai complici, intendeva riavere indietro il denaro speso, con gli interessi. Durante le lunghe ore di sequestro il gruppo ha costretto il professionista, come prezzo per la sua liberazione, a sottoscrivere cambiali e scritture private per 110mila euro, minacciando l'intervento di un esponente della criminalità organizzata di Caserta. Dopo aver ottenuto quanto richiesto, il gruppo aveva abbandonato l'uomo nei pressi della stazione di Latina. La vittima aveva poi chiamato un amico grazie al quale aveva raggiunto la caserma dei carabinieri per denunciare tutto.

Il blitz e le indagini della Dda

Dopo la ricostruzione della vittima i carabinieri hanno in breve tempo individuato il luogo del sequestro e rinvenuto l'auto rubata all'avvocato, una Bmw X6, abbandonata dal gruppo. Poi sono scattate le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma e dalla Procura di Latina. Le investigazioni hanno consentito di dare riscontro alla ricostruzione dei fatti resa dal professionista e di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei destinatari della misura cautelare. Sono state inoltre recuperate e sequestrate le cambiali estorte al legale prima che venissero riscosse. Gli arrestati si trovano nelle case circondariali di Latina e di Rebibbia.  

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