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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta Asl, politici a gamba tesa: "Fatto grave, eliminiamo malaffare"

Sulla vicenda interviene anche il viceministro Sileri: "Auspico sia fatta piena luce"

Il terremoto giudiziario che in mattinata ha scosso l'Asl di Caserta, grazie alla maxi operazione dei Nas casertani che hanno scoperto un giro di corruzione per cui sono scattati 12 arresti e 6 misure interdittive, ha scatenato duri commenti di larga parte della politica nazionale, regionale e comunale. Su tutti il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri che in un post su Facebook ha ringraziato i carabinieri "per l'instancabile lavoro svolto a tutela dei cittadini" ed ha sottolineato la gravità dell'espisodio per cui ha auspicato che "sia fatta piena luce".

Santillo (M5S): “Quadro drammatico, eliminiamo malaffare”

A muso duro sulla vicenda anche il senatore casertano del Movimento 5 Stelle, Agostino Santillo: “Al di là degli aspetti specifici, che gli organi preposti avranno modo di valutare adeguatamente, emerge un quadro drammatico in una terra che ancora non riesce a liberarsi da corruzione e malaffare - ha detto il pentastellato - I cittadini onesti della provincia di Caserta sono stanchi. Ma se da un lato ci si sente avviliti da tutto ciò, dall’altro abbiamo il dovere di ringraziare gli uomini dello Stato che ancora una volta hanno fatto prevalere la forza della legalità. Grazie a magistratura e forze dell’ordine: sradichiamo il malaffare da questa provincia”. 

Ciarambino: “Eletti dal popolo siano coinvolti in scelte e azioni di controllo”

Tra i 79 indagati della maxi operazioni dei Nas di Caserta, figura anche il presidente del consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero. Quest'ultimo sarebbe indagato per un episodio, ritenuto marginale nell'ambito di un'inchiesta ben più grande, di traffico di influenze. Significativo il commento della sua vice, Valeria Ciarambino (Movimento 5 Stelle): “Quello che sta emergendo dall’inchiesta sulla Asl di Caserta è una fotografia impietosa di come la sanità in Campania continui a essere utilizzata come strumento per favorire carriere e alimentare prebende. Un sistema collaudato votato alla corruzione e dove il diritto alla salute viene puntualmente calpestato. Questo accade quanto l’intero settore viene gestito da un uomo solo al comando, senza il coinvolgimento di tutti gli altri rappresentanti dei cittadini nelle scelte per garantire il diritto alla salute e nelle azioni di controllo. Da tempo chiediamo un confronto con tutte le forze politiche sulle strategie sanitarie da adottare, ma siamo rimasti inascoltati. Così come resta da mesi inascoltata ogni nostra richiesta di audizione in Commissione Sanità, il cui lavoro è inspiegabilmente fermo dall’inizio di questa legislatura nonostante affrontiamo una grave emergenza pandemica. La politica ha serie responsabilità, anche con le sue azioni di sindacato ispettivo, e se la sanità regionale fa più notizia per le inchieste che la travolgono che per le sue buone pratiche è anche perché c’è chi ha deciso che gli eletti dal popolo debbano rimanere fuori da ogni decisione e da ogni iniziativa istituzionale”.

Tartaglione (Articolo Uno): "Fatto gravissimo ai danni di soggetti deboli"

Sulla questione è intervenuto a gamba tesa anche il coordinatore provinciale di Articolo Uno Caserta e consigliere comunale di Marcianise, Alessandro Tartaglione: "L'indagine è un fatto gravissimo che scuote profondamente l'opinione pubblica di Terra di Lavoro - ha affermato - Il fatto che strutture riabilitative private abbiano potuto lucrare ai danni del sistema sanitario locale, rende il quadro ancora più drammatico e grave se si pensa che le vittime del sistema di corruzione erano i pazienti psichiatrici. Chiediamo che si faccia piena luce su questa vicenda affinché il diritto alla salute, a partire dai soggetti deboli, sia ristabilito e venga data piena attuazione all’articolo 32 della nostra Costituzione". 

Io Firmo per Caserta, Letizia lascia il direttivo

Intanto, Vincenzo Letizia ha deciso di lasciare il ruolo ricoperto nel direttivo del movimento ‘Io firmo per Caserta’. La scelta è stata resa nota dopo essere risultato destinatario di un avviso di garanzia. "Ringraziamo il dottor Letizia per aver deciso di fare un passo indietro ed evitare che questa situazione getti ombre sul movimento ‘Io firmo per Caserta’. Fiduciosi nell'operato della magistratura gli esprimiamo solidarietà sicuri del fatto che chiarirà la sua estraneità ai fatti oggetto dell'indagine", fanno sapere dal movimento civico casertano.

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