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Cronaca Vairano Patenora

Delitto del bidello di Vairano: fu una donna ad indirizzare la banda

Vairano Patenora - Tre mesi di lavoro per agguantare gli atori del delitto di Vairano Patenora da parte dell'arma dei carabinieri. Un'indagine eseguita con i metodi "normali" di investigazione: intercettazioni telefoniche, pedinamenti...

Tre mesi di lavoro per agguantare gli atori del delitto di Vairano Patenora da parte dell'arma dei carabinieri. Un'indagine eseguita con i metodi "normali" di investigazione: intercettazioni telefoniche, pedinamenti, perquisizioni, ecc. Così il Comando provinciale di Caserta è riuscito ad incastrare otto romeni: 7 uomini e una donna ritenuta figura principale dell'indagine. Gli autori dell'efferato omicidio del bidello Bartolomeo Casparrino, 50 anni, che fu massacrato la notte del 12 agosto con pugni e calci e soffocato con un cuscino nella sua casa di Vairano Patenora. Casparrino aveva difeso strenuamente i risparmi di una vita, 50mila euro, forse anche di più nascosti in un vecchio baule situato nella camera da letto dell'umile abitazione nella quale viveva con l'anziana madre. All'alba di domenica gli otto provvedimenti di fermo, firmati dai pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere, eseguiti nel Casertano, a Catanzaro, Cuneo e Milano.
Dalle indagini è trapelato che qualche romeno, non coinvolto nell'omicidio, avrebbe collaborato con i carabinieri casertani, fornendo notizie non fondamentali ma comunque utili alle indagini. Ma anche l'attività di controllo sul territorio, eseguita dai carabinieri della locale stazione ha dato una grossa mano agli investigatori: tre giorni prima dell'omicidio, una pattuglia di militari aveva trovato e poi controllato davanti casa di Casparrino tre romeni, la cui presenza aveva insospettito i militari. Quel controllo è tornato utile ai carabinieri chiamati a indagare sull'omicidio del bidello: quei tre figurano tra gli arrestati. Probabilmente stavano compiendo un sopralluogo, prima del blitz notturno in casa di Casparrino. Un furto, trasformatosi in rapina e poi in omicidio.
Il bidello, che era single, aveva avuto una relazione con una donna romena, non coinvolta nell'omicidio ma era entrato in amicizia con un'altra donna dello stesso paese, arrestata ieri mattina a Vairano Patenora con l'accusa, condivisa con gli altri sette complici di omicidio, sequestro di persona e rapina. Ma nell' abitazione del bidello i romeni erano di casa: incontri, cene. A questi incontri avrebbero preso parte anche alcuni dei cosiddetti "basisti" residenti a Vairano. Ma un testimone, connazionale dei presunti assassini, avrebbe rivelato ai carabinieri e ai pm che hanno condotto l'indagine che qualcuno di quel gruppo avvertì il gruppo specializzato nei raid in ville e case, residente al nord, sostenendo che in una casa di Vairano Patenora c'era un bottino appetibile, di cui non sarebbe stato difficile appropriarsene.
Nel corso delle indagini è emerso anche che i romeni ci avevano provato un anno prima a rubare in casa del bidello. Utili alle indagini anche le conversazioni telefoniche intercorse tra gli otto presunti assassini: attraverso le voci intercettate sarebbero emersi tra l'altro dei forti contrasti tra i romeni. A quanto pare il cospicuo bottino sarebbe stato spartito soltanto tra un paio di loro, lasciando a bocca asciutta gli altri. Negli ultimi giorni l'attività investigativa ha subito una forte accelerazione in quanto c'era il pericolo di fuga da parte di almeno tre romeni, intenzionati a rimpatriare. Il blitz, discreto e efficace dei carabinieri casertani ha però sventato la fuga e gli otto romeni sono finiti in carcere.

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