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Cronaca Marcianise

Clan Belforte, vasta operazione Dda: 23 arresti. Coinvolti medici e guardie penitenziarie

Marcianise - Maxi operazione condotta dalla Squadra Mobile di Caserta, coordinata dalla D.D.A. di Napoli con l'impiego di oltre duecento agenti, ha portato alla emissione di numerose ordinanze di custodia cautelare nei confronti di boss della...

Maxi operazione condotta dalla Squadra Mobile di Caserta, coordinata dalla D.D.A. di Napoli con l'impiego di oltre duecento agenti, ha portato alla emissione di numerose ordinanze di custodia cautelare nei confronti di boss della camorra e di insospettabili professionisti e funzionari della pubblica amministrazione.
L'operazione ha portato all'arresto di 22 persone tra le quali numerosi medici e appartenenti al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Nella esecuzione delle ordinanze la polizia di stato e' stata coadiuvata dalla stessa polizia penitenziaria che ha anche partecipato alle indagini.
Dietro il versamento di cospicue somme di denaro o di costosi regali avevano corrotto medici, psicologici, guardie penitenziarie e il vicedirettore del carcere di Santa Maria Capua Vetere. In questo modo esponenti di spicco del clan camorristico Belforte riuscivano a ottenere permessi speciali e certificazioni false nelle quali si attestava l'incompatibilità con il regime carcerario.

Oltre 20 i capi di imputazione per un'indagine che ha coinvolto anche esponenti di spicco dell'organizzazione criminale tra cui Gaetano Piccolo e Franco Zarrillo, oltre all'attuale reggente del clan, Felice Napolitano, 45 anni, detto 'capitone' e la moglie, Giuseppina De Crescenzo, 41 anni.
"Da sottolineare anche il coinvolgimento di due agenti penitenziari. Uno che prestava servizio presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere - dice il capo della Squadra Mobile di Caserta, Rodolfo Ruberti - e di un altro poliziotto originario della zona, ma che lavorava presso la struttura carceraria di Brescia. E' stato accertato che quest'ultimo riusciva ad introdurre nel carcere cocaina e farmaci che inducono dimagrimento oltre a telefoni cellulari utili per poter comunicare con l'esterno. Modalità che hanno reso possibile 'agevolazioni' soprattutto ai capi del clan capaci di ricompensare con ingenti somme di denaro i loro complici".

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