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Cronaca

Operazione 'Intercity': traffico di coca in Versilia

Caserta - Nello scorso mese di aprile gli investigatori della sezione narcotici della Squadra Mobile di Caserta, diretta dal Vice Questore Rodolfo RUPERTI, e della Squadra Mobile di Lucca, diretta dal Vice Questore Virgilio RUSSO, attenzionarono...

Nello scorso mese di aprile gli investigatori della sezione narcotici della Squadra Mobile di Caserta, diretta dal Vice Questore Rodolfo RUPERTI, e della Squadra Mobile di Lucca, diretta dal Vice Questore Virgilio RUSSO, attenzionarono alcuni consumatori di cocaina, dediti al c.d. 'sballo del fine settimana', che si rifornivano di cocaina nella zona di Viareggio. Nella prima fase dell' indagine si individua va la primaria fonte di approvvigionamento dello stupefacente: trattasi di un pregiudicato campano nativo di Gricignano di Aversa (CE), Nicola Falcone 44enne, stabilitosi da poco tempo a Torre del Lago ove aveva impiantato una impresa edile. I servizi investigativi svolti nel tempo hanno consentito di appurare che il Falcone si riforniva di cocaina nei fine-settimana in Campania, potendo contare su personaggi probabilmente legati a clan camorristici, sul conto dei quali proseguono le indagini mirate alla loro completa identificazione. Il monitoraggio del suo 'volume d' affari' ha evidenziato che il Falcone era in grado di piazzare circa un kg al mese di cocaina pura. Per stroncare lo spaccio, la Squadra Mobile di Lucca nello scorso mese di giugno intercettava il personaggio a Viareggio, sottoponendolo, con l' ausilio di una volante del Commissariato, a perquisizione personale. Nelle tasche del soggetto vengono rinvenuti piccoli involucri, contenenti alcuni grammi di cocaina. Il Falcone, denunciato per quell' episodio a piede libero per detenzione di stupefacente a fine di spaccio, aveva dichiarato di detenere la cocaina per uso personale. In realtà si trattava di campioni per i tanti acquirenti che la sua frenetica attività di spaccio gli aveva nel tempo procurato sulla florida piazza versiliese.
Dalle ulteriori indagini emergeva che lo scaltro spacciatore per far giungere in Versilia, a cadenza settimanale, quantitativi significativi di cocaina senza mai incappare in un sequestro da parte delle Forze dell' Ordine diversificava i mezzi di trasporto, per evitare di essere in caso di sequestri completamente privato dell' approvvigionamento di stupefacente. Il trasporto della cocaina avveniva prevalentemente a mezzo treno, da parte di una insospettabile casalinga incensurata (Vincenza Barra, 46enne di Frattamaggiore prov. di Napoli), in ristrettezze economiche, che viaggiava di notte a bordo di Intercity (da cui il nome dato all' operazione) che collegano Napoli a Viareggio. La donna, oltre a fare da corriere, collaborava fattivamente con il suo 'datore di lavoro', custodendo lo stupefacente in una villetta di Torre del Lago presa in affitto, distribuendo la partita tra i vari sub-grossisti, incassando i pagamenti. Gran parte dello stupefacente veniva inoltre ceduta al pluripregiudicato Walter Mottola, 53enne originario di Lusciano (Caserta), residente a Torre del Lago, rappresentante di prodotti ittici per conto di una delle più importanti aziende italiane nel settore del pesce surgelato. Questi, per eludere i controlli della Polizia, nascondeva la droga tra le casette di pesce e poi, servendosi del furgone della ditta, iniziava il quotidiano giro di consegna dei prodotti ittici. A questa lecita attività ne affiancava un' altra, quella di spacciatore di cocaina, che attuava a spese della ignara ditta e durante l' orario di lavoro. Dopo il sequestro di giugno il Falcone diventa più sospettoso e si allontana temporaneamente dalla Versilia, lasciando il Mottola senza rifornimenti in un periodo peraltro più che florido per i suoi affari quale quello estivo. Questi reperisce subito un altro fornitore in grado di rifornirlo costantemente di cocaina: Giovanni Di Stefano, 50enne di Carinaro (Caserta), anch' egli gravitante in Versilia. Gli investigatori ne seguono i movimenti, fino ad intercettarlo lo scorso ottobre a Massarosa, sempre in Versilia, traendolo in arresto unitamente a Nicola Russo, 42enne di Trentola Ducenta (Caserta), e sequestrando oltre 40 gr. di cocaina destinati proprio al Mottola.
Dopo un periodo di stasi il Falcone ritorna di nuovo sulla piazza, con modalità però più guardinghe: non soggiorna più in Versilia ma effettua frequenti viaggi notturni; dopo aver consegnato lo stupefacente al Mottola, fa subitaneo ritorno in Campania. Durante uno di viaggi, esattamente lo scorso 8 febbraio Agenti della Squadra Mobile e della Polizia stradale di Viareggio intercettano il Falcone all' uscita dell' autostrada. Questi, apparentemente sorpreso dal controllo, dichiara di essere a Viareggio per consegnare mozzarelle di bufala a dei conoscenti. Effettivamente reca con sé una confezione di mozzarelle, tra le quali nasconde però una 'mozzarella' ben più grande delle altre, composta da oltre 600 gr. di cocaina pura, che al dettaglio, una volta tagliata, avrebbe fruttato circa 120.000 euro. Il Falcone viene tratto in arresto; vengono chieste ed ottenute le misure cautelari dell' arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguite stamani all' alba dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Lucca, Caserta e Napoli a carico dei seguenti soggetti:
Falcone Nicola; Mottola Walter; Barra Vincenza; Di Stefano Giovanni. Nel consuntivo della operazione, ai quattro arresti in esecuzione delle o.c.c.c. vanno aggiunti: l' arresto del Falcone in data 08 febbraio 2008; gli arresti del Di Stefano e del Russo in data 18.10.2007; la denuncia a p.l. del Falcone in data 04.06.2007, per un totale di sette arresti, 1 denuncia a piede libero ed il sequestro di circa 700 gr. di cocaina. Sia la Procura della Repubblica di Lucca (le indagini sono state coordinate dal PM Benedetta Parducci) che la Squadra Mobile di Lucca (diretta dal Vice Questore Aggiunto Virgilio Russo) sono convinti che la cocaina sequestrata al Falcone, oltre ad essere destinata al 'pescivendolo' Mottola, dovesse essere consegnata ad altro acquirente, forse più importante di quest' ultimo, per cui non si escludono ulteriori sviluppi delle presente indagine. Il GIP che ha adottato le ordinanze è il dr. Simone Silvestri.

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