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Cronaca Castel Campagnano

Comune: Mancini incompatibile

Castel Campagnano - Non ha esitato un solo istante a comunicare telefonicamente -e quindi presentare al protocollo comunale- le proprie, irrevocabili dimissioni dalla carica di consigliere comunale di maggioranza, nella mattinata di lunedì...

Non ha esitato un solo istante a comunicare telefonicamente -e quindi presentare al protocollo comunale- le proprie, irrevocabili dimissioni dalla carica di consigliere comunale di maggioranza, nella mattinata di lunedì, Argentino Pio Mancini, ex sindaco finito nell’occhio del ciclone dal momento in cui, spontaneamente, ha deciso di sottoporre al vaglio del prefetto la sua posizione, ritenuta dubbia nonostante il parere di autorevoli principi del foro, secondo i quali nonostante una condanna passata in giudicato con interdizione dai pubblici uffici e pena sospesa, poteva esercitare tranquillamente la funzione di pubblico amministratore. Questione sollevata all’atto dell’insediamento dall’antagonista, ex sindaco della lista contrapposta, Nicola Campagnano, ma temporaneamente archiviata in attesa che si pronunciasse il prefetto. Proprio nella mattinata di martedì, pare su sollecitazione dello stesso Mancini, il segretario Felice Giordano si è recato con lui in prefettura per prospettare la delicata situazione ai preposti dell’ufficio territoriale di Governo. Secondo attendibile fonte, Il prefetto vicario, dottoressa Gerardina Basilicata, non ha sancito l’incompatibilità ventilata dalla minoranza e dallo stesso Mancini, limitandosi a suggerire a lui ed all’amministrazione locale un comportamento ispirato alla massima cautela, in considerazione del fatto che, sia pure per un’inezia, esiste comunque la condanna e, soprattutto, l’interdizione temporanea dai pubblici uffici, sia pure con pena sospesa. Avuta conferma dei propri dubbi, Mancini non ha esitato un istante ad anticipare telefonicamente la volontà di dimettersi al primo cittadino -che si trovava nella Capitale per alcune faccende istituzionali- ed, appena rientrato dalla prefettura, nella stessa mattinata di martedì ha depositato al protocollo comunale le sue irrevocabili dimissioni. Di fronte a tale fermezza, sia pure amareggiato e convinto della sua più completa buona fede, il sindaco Giuseppe Di Sorbo ha preso atto della situazione, ribadito la fiducia dell’intero gruppo per Mancini, che ancora una volta ha voluto dimostrare con i fatti il suo rispetto per la legge a prescindere da un banale episodio risalente agli anni novanta, originato da una multa per sosta vietata e rispolverato dopo vari anni con una lettera anonima. Ma il dovere di amministrare la comunità impone a Di Sorbo di guardare avanti ed in tale ottica entro dieci giorni dovrà convocare nuovamente il Consiglio comunale per procedere alla presa d’atto delle dimissioni di Mancini ed alla conseguenziale surroga, a beneficio dell’ex vice sindaco Antonio Cimino, primo dei non eletti nella stessa lista di maggioranza. Sarà necessario ripetere anche l’elezione dei designati nella commissione elettorale ed in quella dei giudici di pace, effettuata lunedì 8 con la partecipazione dello stesso Mancini, ma, secondo attendibile fonte, la stessa prefettura ha confermato la validità di ogni altro atto finora adottato dal Consiglio comunale. Ciò anche grazie alla profonda lungimiranza dimostrata dal segretario comunale che in occasione della seduta d’insediamento suggerì una votazione separata per Mancini rispetto a tutti gli altri eletti.

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