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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Incidente di moto nella notte, muore il 17enne

(S.Nicola LS) Ennesima e tragica morte di un minorenne in sella ad una moto. E' accaduto alle 00.45 di sabato. A perdere la vita è stato Paolo Ciaramella, residente in via Guglielmo Marconi nr. 2, che avrebbe compiuto diciotto anni il prossimo 29...

(S.Nicola LS) Ennesima e tragica morte di un minorenne in sella ad una moto. E' accaduto alle 00.45 di sabato. A perdere la vita è stato Paolo Ciaramella, residente in via Guglielmo Marconi nr. 2, che avrebbe compiuto diciotto anni il prossimo 29 maggio, nipote dell’assessore ai Lavori Pubblici Giovan Battista Zampella che è attonito e senza parole per la tragica morte del nipote. Una morte assurda, tragica, evitabilissima, ma per il giovanissimo Paolo nostro Signore Gesù Cristo aveva altri piani. Pare, ma le indagini sono appena all’inizio e vengono condotte dalla Polizia di Stato della Questura di Caserta, che il giovane stesse rientrando a casa da via Monti, quando è andato a sbattere contro un palo di cemento armato. Non si sa se il giovane sia stato tamponato da qualche altra auto oppure sia sbandato e sia andato sia andato a sbattere contro il palo. La morte di Paolo è solo l’ennesima vittima della classica movida, quando tutti pensano a divertirsi per staccare la spina dopo un settimana di lavoro o di studio e dove la disgrazia è sempre dietro l’angolo a ricordati la caducità della vita e di come in questa vita noi siamo solo di passaggio. E, come sempre accade, migliaia di genitori, specialmente nel corso del week end, vengono assaliti dall’ansia e dalla paura quando i loro figli non sono ancora rientrati a casa. Così noi veniamo presi dall’ansia del rientro a casa dopo un sano e legittimo divertimento, dopo una settimana di lavoro. Dalla paura di sentire squillare nel cuore della notte il telefono e subito il tuo pensiero corre a tuo figlio: “Dio mio è successo qualcosa a..…” e poi senti dall’altro capo del telefono una voce sconosciuta che, con i modi più gentili possibili, ti dice che tuo figlio o tua figlia ha subito un incidente, ma “non è grave, signora” si affretta subito a sottolineare questa voce sconosciuta eppure così gentile, che, magari, è anch’egli padre e pensa al tuo immenso dolore. Allora prendi l’auto e corri in ospedale con la speranza che sia come ha detto lo sconosciuto, ma tu sai in cuor tuo che questa è una bugia, ma ti aggrappi lo stesso a questa bugia perché fino a quando non lo vedi lì steso sul freddo marmo dell’obitorio, tuo figlio è ancora vivo e si può salvare. Ecco lo stato d’animo di chi ha provato sulla propria pelle questa tragica disavventura. Anche i genitori di Paolo l’hanno provata. Il papà Antonio, quasi sessantenne, ex dipendente della SIO (Società Italiana Ossigeno), e la mamma Teresa Bovenzi, cinquantacinquenne, ed i due fratelli. Ma il dolore è ancora più grande per il fratello di Paolo perché era sua la moto con la quale Paolo stava rientrando a casa. Ecco, allora, che mille rimorsi si affacciano alla sua mente: “E se non gli avessi dato la moto, forse Paolo sarebbe ancora qui con noi”. Ecco, forse, perché ora la giovane vita di Paolo è nella casa del Signore, con la schiera degli angeli. “Purtroppo quasi ogni settimana” - hanno affermato i medici del pronto soccorso dove è stato immediatamente trasportato subito dopo l’incidente il giovane – “giungono in ospedale ragazzi per traumi da incidenti stradali che risultano molto spesso mortali. Noi, oltre ad assisterli con tutte le nostre forze e le nostre energie, non ci stanchiamo mai di suggerire prudenza, di invitare ad indossare il casco. In tal senso svolgiamo anche attività di prevenzione attraverso pubblicazioni e partecipazioni a convegni e corsi nelle scuole. Purtroppo, a differenza di altre tipologie di incidenti stradali, i casi di traumi per cadute da scooter o motorini non sono diminuiti e, con essi, i casi di morte di giovanissimi”. Ed anche per Paolo Ciaramella non c’è stato nulla da fare.

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