Ma, anziché disporne la tempestiva riparazione, i preposti del Consorzio Idrico “Terra di Lavoro” costringono i responsabili dell’ufficio tecnico comunale caiatino a predisporre la turnazione dell’erogazione, con chiusura totale notturna, per limitare gli sprechi del prezioso liquido, consentire il ripristino del livello nella vasca di accumulo ubicata lungo la strada per San Giovanni e Paolo e quindi assicurare l’erogazione all’intera utenza almeno durante la giornata. Ma: fino a quando? Incredibile ma vero, come si evince dall’avviso con cui nella mattinata di venerdì 19 gennaio il nuovo responsabile dell’area tecnica comunale, ingegnere Raffaele Marra, ha reso noto alla cittadinanza che “causa rottura della condotta di adduzione all’impianto di sollevamento, di competenza del Consorzio Idrico si rende necessario effettuare delle chiusure notturne per il recupero dei serbatoi di accumulo. Pertanto l’erogazione idrica resterà sospesa dalle ore 22 alle ore 6,30 del giorno successivo”. Da venerdì stesso, quindi, i preposti comunali debbono preoccuparsi anche di predisporre le chiusure -e, quindi, il giorno successivo le riaperture- delle “saracinesche” per assicurare il servizio idrico a tutto il territorio comunale”. Ancora una volta quindi a pagare sarà l’utenza e quindi i contribuenti per carenze e disservizi dipendenti da tersi, nella fattispecie il consorzio per l’opinione pubblica famigerato per fare acqua da tutte le parti fuorché nelle condotte. Almeno a Caiazzo.