rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Newsletter Ucsi News Campania Dicembre 2006

Napoli - Newsletter Ucsi News Campania Dicembre 2006: Incontro Natale Ucsi con Sepe «Più concretezza e meno fantasie». E' l’augurio che il cardinale Crescenzio SEPE, nuovo arcivescovo del capoluogo partenopeo, fa alla città di Napoli per il 2007...

Newsletter Ucsi News Campania Dicembre 2006:

Incontro Natale Ucsi con Sepe

«Più concretezza e meno fantasie». E' l’augurio che il cardinale Crescenzio SEPE, nuovo arcivescovo del capoluogo partenopeo, fa alla città di Napoli per il 2007. Parole che vogliono essere una scossa per Napoli ma anche per le istituzioni, e pronunciate da un pulpito inconsueto, l’emeroteca Tucci, casa dei giornalisti, in occasione degli auguri di Natale 2006 con i giornalisti campani organizzato dall’Ucsi Campania, l’associazione della stampa cattolica, guidata dalla presidente Donatella Trotta e dal segretario regionale Luigi Ferraiuolo, alla presenza del presidente nazionale Ucsi Massimo Milone. «Il nuovo anno - dice SEPE - deve essere di una speranza non effimera ma concreta, che diventi fatto. Basta con le parole, i progetti e con ciò che alimenta solo fantasia e non diventa concreto». Il cardinale traccia un primo bilancio a pochi mesi dal suo insediamento in curia e indica una strategia vincente per Napoli: «Bisogna agire concretamente sul territorio cercando di affrontare i problemi reali di ogni giorno. Dobbiamo vincere tutti la tentazione del pessimismo e di una arrendevolezza che scoraggia e sembra far perdere la voglia di andare avanti». Al bando il pessimismo ma guai - secondo l’arcivescovo - fondare l’ottimismo su basi che non siano concretezza e realismo: «Bisogna dire basta alle parole. Adesso bisogna reagire, cercando di affrontare i problemi reali, quelli di ogni giorno, che riguardano i bambini, gli anziani, gli ammalati, i detenuti, che fanno parte della vita e non possiamo chiudere gli occhi. Se noi ci impegniamo a risolvere questi problemi, il prossimo anno sarà un anno davvero felice». Poi un monito ai media: «Il mio augurio - dice rivolgendosi ai giornalisti - è che possiate svolgere questa professione in un momento tanto delicato, essendo trasmettitori fedeli della realtà. Chi non vive a Napoli non sempre riesce a focalizzarne i problemi in modo giusto, il giornalista è il mezzo di trasmissione della realtà quotidiana. Dobbiamo tutti unire le forze per migliorare la rappresentazione di questa realtà». SEPE - a conclusione del suo ragionamento - torna sullo spirito del Natale, parla dell’eutanasia in riferimento al caso Welby: «Il malato va aiutato nel miglior modo possibile, ma la vita è sacra per tutti. Per noi cristiani la vita è il dono più grande che Dio può fare dobbiamo rispettare la finalità. Non c’è un uomo sano di categoria A ed uno malato di categoria B». Dibattito sul partito di Dio: valorizzare la chiesa del Sud Torna al sommario CASERTA - Più spazio e diverso atteggiamento verso la Chiesa del Sud all’interno del mondo cattolico italiano; mai far sì che la Chiesa si identifichi con un potere politico, come nel caso del Franchismo in Spagna; più attenzioni alle voci della gente dell’episcopato italiano, come quella di monsignor Raffaele Nogaro e di altri vescovi, pastori che testimoniano un legame forte con il popolo. Sono alcune delle idee forti venute fuori dal serrato e affollato dibattito sul “Partito di Dio: dove vanno i cattolici e la Chiesa nella società del ventunesimo secolo” promosso da Ucsi Caserta (Giornalisti cattolici) e Istituto Scienze Religiose con la collaborazione di Aikeia tenutosi a Caserta alla libreria Pacifico di piazza Vanvitelli, ispirato al libro omonimo del giornalista dell’Espresso Marco Damilano. A parlare delle voci dell’episcopato più lontane dal sentire del cardinal Ruini – il libro di Damilano è un vero e proprio atto di fiducia nei confronti del presidente della Cei Camillo Ruini, considerato l’artefice della rinnovata vitalità della Chiesa italiana sulla scena sociale – è stato proprio l’autore del libro, moderato da Luigi Ferraiuolo, responsabile dell’Ucsi Caserta. “Monsignor Nogaro, come altri pochi pastori – ha detto Damilano – è un testimone autentico del rapporto forte che lega le persone comuni al cattolicesimo. Un presule chiamato a dare voce a chi non ha voce che dice a tutti per amore del mio popolo non tacerò. E’ questo il motivo per cui è anche importante riconsiderare il ruolo della Chiesa del Sud all’interno del mondo ecclesiale: è impensabile che il cardinale di Napoli o un pastore del Sud non possa, ad esempio, mai aspirare al soglio di San Pietro”. Una richiesta questa che era arrivata da don Nicola Lombardi, direttore dell’Istituto di Scienze Religiose di Caserta. Ma anche la questione del rapporto con il potere, sollevato nel caso del Franchismo da padre Miguel Cavallé, presidente della Fondazione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni e Legionario di Cristo, ha scosso l’uditorio, colpito dalla forte coscienza autocritica del sacerdote legionario. Al centro del confronto-dibattito, prima con i relatori e poi con il pubblico, caratterizzato da una forte e qualificata presenza, prima il dubbio del giudice Francesco Cananzi, presidente dell’Anm distrettuale di Napoli ed ex dirigente nazionale dei Giovani dell’Azione Cattolica, sul ruolo dei laici nella chiesa e dunque nella società, un problema ripreso dalla presidente regionale dei giornalisti cattolici Donatella Trotta, che ha riportato lo sguardo sulla necessità di essere consapevoli del nuovo ruolo di minoranza dei cattolici in società; la sollecitazione del deputato della Margherita Rosa Suppa a non farsi chiudere in un discorso autorivendicazionista e l’importanza di non dimenticare di essere un solo corpo, come cattolici, di Raffaele Marzano, laico dell’Opus Dei e docente al Campus Biomedico di Roma. Lulu arriva in ItaliaTorna al sommario Se nove libri su dieci vengono rifiutati dagli editori, non è necessariamente perché sono scritti male, ma più semplicemente perché non hanno mercato. Ne è convinto Bob Young, co-fondatore della Red Hat, la più famosa società open source al mondo, in visita in Italia per lanciare la sua ultima creatura: Lulu.com. Nato quattro anni fa, il sito è sbarcato in Italia questa settimana, e promette di dare la possibilità a chiunque di pubblicare, promuovere e vendere le proprie fotografie, cd musicali, cortometraggi, opuscoli, saggi, o raccolte di poesia. Basta registrarsi, seguire le istruzioni, definire titolo, edizione, formato, autore, copertina e prezzo, caricare il testo, e il gioco è fatto. Si può decidere di venderlo facendone scaricare una copia in pdf, oppure metterlo in vendita solo in formato stampa, cd, o dvd. In questo caso, ricevuto l'ordine, Lulu. com si preoccuperà di farlo stampare in Spagna o in Inghilterra e di recapitarlo al cliente. Si chiama print-on-demand, ovvero stampa-su-richiesta. Lulu.com stampa solo gli esemplari che vengono venduti. C'è un prezzo fisso per i costi di produzione che varia dai 5 ai 10 euro e una commissione pari al 20% sui diritti d'autore. Al centro della politica di Lulu.com c'è chi scrive l'opera. L'autore decide il prezzo aumentando o diminuendo i diritti, ma non deve più fare i conti con l'editore, solo con il mercato e i quindi i lettori. Ma è davvero tutto così semplice? Chi garantisce sulla qualità dei libri? E come mai Lulu si presenta in Italia solo quattro anni dopo la propria nascita? Per trovare le risposte a queste ed altre domande abbiamo incontrato Bob Young a Milano. Sorridente, cappello rosso in testa, ma questa volta da baseball, il mago dell'open source parla di Adam Smith e Karl Marx come se parlasse del risultato di una partita di baseball al bar, della sua esperienza come Ceo della Red Hat e del perché ha abbandonato una delle più promettenti software house al mondo per dedicarsi completamente a Lulu. "E' vero", ci dice Young, "siamo nati quattro anni fa, ma non potevano sbarcare in Europa senza prima mettere a punto tutti i servizi minimi per offrire un buon servizio. Le tipografie, il calcolo dell'iva, sono tutti passaggi necessari perché la semplicità di cui parliamo sia effettiva". "D'altra parte siamo convinti che in Europa il successo di Lulu sarà ancora maggiore rispetto agli Stati Uniti. Basti guardare al successo del cellulare nel vostro continente". Cioè? "Ma sì. Per avere un telefono fisso i tempi e i costi di canone erano troppo alti rispetto ai benefici. Prima che negli Stati Uniti, dove le reti telefoniche erano meno costose e più efficienti, qui in Europa, il cellulare è apparso come una soluzione a molti disservizi e ritardi. Se una persona deve aspettare 20 o 30 giorni per ottenere un telefono fisso, tanto vale comprarsi il cellulare che, oltre alla comodità di averlo sempre con sé, può essere acquistato immediatamente. Così è Lulu. Per pubblicare un libro passano anni, e spesso non è nemmeno sufficiente. Noi offriamo a tutti la possibilità di farlo subito e di poter mantenere il totale controllo sui propri diritti d'autore, offrendo parallelamente un mercato molto più ampio rispetto a quello che possono offrire gli editori tradizionali". Avete concorrenti? O pensate già a qualche partnership con siti come Amazon o editori tradizionali? "Di concorrenti ce ne sono, ma nella maggior parte dei casi offrono un servizio simile, ma a pagamento, mentre Lulu è completamente gratis. Per quanto riguarda gli editori o Amazon, il loro modello è opposto al nostro, più che cercare le loro partnership ci aspettiamo che prima o poi loro chiedano una partnership a noi, o semplicemente inizino a usare la nostra piattaforma per pubblicare e vendere online". Lulu potrebbe essere particolarmente interessante per le Università, avete qualche rapporto con loro? "Sì, anche se a dire il vero le Università sono ambienti tradizionalmente conservatori e non concepiscono ancora i benefici di un sistema editoriale come Lulu. D'altra parte se le Università non lo capiscono, lo hanno compreso perfettamente gli studenti universitari, che pubblicano i propri saggi o le proprie ricerche". Lulu è il fornitore di libri print-on-demand con la maggiore crescita al mondo, circa 55.000 titoli disponibili e oltre 1.500 nuovi titoli presentati ogni settimana. Come è possibile garantire una qualità dei contenuti con una crescita tale e nessun filtro? "Vede, un editore tradizionale è contento se riesce ad avere 10 best-seller all'anno. Noi invece puntiamo a dare la possibilità a tutti di pubblicare. I guadagni saranno inferiori singolarmente, ma significativi sui grandi numeri. La qualità infine è un concetto che lasciamo giudicare al mercato, ai lettori. Noi non siamo editori, offriamo un servizio in cui abbiamo rimesso al centro l'autore, così come mi ha insegnato il mondo open source da cui provengo, se l'autore guadagna, noi guadagnamo". Riforma dell'EditoriaTorna al sommario IL DOCUMENTOIl sistema normativo che regola l’intervento dello Stato nel settore dell’editoria e dei prodotti editoriali è caratterizzato da una serie di provvedimenti legislativi che traggono la loro origine dalla legge sulla stampa n.47 del 1948.L’intero sistema di sostegno tuttavia risente ormai di un crescente distacco con le nuove realtà tecnologiche e con il conseguente ingresso di nuovi attori nel mondo editoriale.L’esigenza di un progetto innovativo, in grado di affrontare carenze e soluzioni obsolete, appare, pertanto, forte e improcrastinabile.Per questo, il Governo, ha deciso di promuovere una riforma organica del settore dell’editoria e, con la Legge Finanziaria, ha formalmente assunto l’impegno di presentare entro i prossimi sei mesi un apposito disegno di legge.Una riforma così ampia come quella che è oggi necessaria non può, tuttavia, andare a buon fine se non si crea un consenso profondo, nel mondo dell’informazione, nella società, nel parlamento, sull’esigenza e sull’urgenza di un intervento in profondità.A questo fine, in uno sforzo al quale parteciperanno tutti i ministeri le cui competenze siano chiamate in causa, il Governo vuole ascoltare e coinvolgere tutti gli attori del mondo dell’editoria: dai giornalisti agli editori, dalle agenzie di stampa agli edicolanti e ai distributori, dai grandi quotidiani ai giornali di partito, dalle cooperative di giornalisti ai settimanali locali e diocesani, dalle radio alle televisioni locali.Saranno altresì consultati gli ordini professionali e le autorità indipendenti come l’Antitrust, l’Autorità per le Telecomunicazioni e il Garante della Privacy e verrà puntualmente informato il Parlamento attraverso le competenti commissioni di Camera e Senato.Tutto questo, per garantire il pluralismo dell’informazione, assicurando un mercato libero e aperto ma nel quale non manchino le tutele per le voci meno potenti; per sostenere il rinnovamento tecnologico e industriale del mondo dell’editoria trasformando, così, progressivamente la natura dell’aiuto pubblico da mero contributo al riequilibrio dei conti economici delle imprese a vero e proprio strumento di innovazione e, dunque, di crescita e di creazione di nuova occupazione; per contribuire al riequilibrio dei conti dello Stato prevedendo anche per il settore dell’editoria ad una riduzione della spesa pubblica da attuarsi concentrando le provvidenze sui soggetti più deboli.Con l’aiuto di un gruppo di esperti presieduto dal primo presidente dell’Autorità garante delle telecomunicazioni, Enzo Cheli abbiamo elaborato un indice ed un questionario riguardanti tutti i temi sui quali dovrà intervenire la riforma che sottoponiamo all’attenzione delle associazioni rappresentative del mondo dell’editoria e dei soggetti interessati e pubblichiamo sul sito internet del Governo.Vogliamo che gli operatori del settore, associazioni ma anche singoli cittadini siano attivamente coinvolti nella partecipazione a tale progetto, rispondendo al nostro questionario ed eventualmente arricchendolo con le loro indicazioni.Il termine per la risposta da indirizzare alla casella di posta elettronica scdie@palazzochigi.it è fissato al 20 gennaio 2007.IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO(On. Ricardo Franco Levi)………………………………………SCHEMA PER UNA DISCIPLINA ORGANICA DEL SETTORE EDITORIALE1. L’impresa editoriale e il ruolo del giornalista 1.Definizione. 2.Tipologia delle imprese editoriali e giornalistiche. 3.Lo statuto dell’impresa giornalistica ( rapporti interni tra le diverse componenti ). 4.La trasparenza delle fonti di finanziamento (art. 21, 5° comma Cost.). 5.L’azienda editoriale e l’innovazione tecnologica (editoria elettronica e altro), il diritto d’autore. 6.Gli uffici stampa. 7.La componente professionale e il contratto collettivo di lavoro 8.Ordine, Albo e codici deontologici.2. Il prodotto editoriale1.Definizione di prodotto editoriale: il giornale, il periodico, le rassegne stampa e il libro, l’editoria elettronica. 2.Stampa nazionale e locale. 3.I giornali murali. 4.Le agenzie di stampa. 5.La “free press”. 3. Il mercato editoriale1.Definizione. 2.Mercato editoriale e mercati connessi. 3.Posizioni dominanti e disciplina anti trust. 4.Distribuzione e vendite. 5.La pubblicità (commerciale e istituzionale). 4. Le provvidenze1.Definizione. 2.Provvidenze dirette. 3.Individuazione dei destinatari. 4.Metodi di calcolo (costi e tirature). 5.Provvidenze indirette. 6.Le agevolazioni tariffarie. 7. Il credito agevolato. 8. Interventi per lo sviluppo della domanda.5. Limiti, controlli, responsabilitàA) Sul piano amministrativo1.Poteri dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e Registro delle imprese di comunicazione. 2.Poteri dell’Autorità giudiziaria e registrazione dei giornali e dei periodici.B) Sul piano penale1.Reati a mezzo stampa. 2.Responsabilità penale e civile. 3.Risposte e rettifiche. 4.Tutela del segreto e della privacy.6. Distribuzione della materia nel sistema delle fonti normative1.Sistema delle fonti: a) disciplina comunitaria b) disciplina nazionale c) disciplina regionale d) raccordi fra fonti comunitarie, nazionali e regionali. 2.Criteri direttivi per la redazione di un testo unico. 3.Delegificazioni e regolamenti delegati. QUESTIONARIO SULLA RIFORMA DELL’EDITORIAPremessaIl sistema normativo che regola il settore dell’editoria e dei prodotti editoriali è caratterizzato da una serie di provvedimenti legislativi che traggono la loro origine dalla legge sulla stampa n.47 del 1948 e che si sono , da allora, stratificati nel tempo.In attuazione del principio contenuto nell’articolo 21 della Costituzione si è progressivamente affermata, grazie anche al contributo della giurisprudenza costituzionale in materia, l’idea della necessità di interventi finalizzati a favorire un’informazione pluralistica e differenziata.Tuttavia l’intero sistema risente ormai di un crescente scollamento con la realtà di un settore investito in modo diretto e continuo dall’innovazione nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La sfida digitale ha, di fatto, messo a dura prova un assetto organico che le passate stratificazioni normative avevano già indebolito.L’esigenza di una riforma organica e complessiva per il settore editoriale appare, pertanto, improcrastinabile.Persuasi che, per essere concepita e realizzata nel migliore dei modi, una simile riforma debba partire dall’ascolto dei soggetti presenti nel settore, , vi sottoponiamo i seguenti quesiti:I PARTEL’IMPRESA, IL GIORNALISTA E IL PRODOTTO EDITORIALEL’impresa editoriale 1) Ritenete che l’impresa editoriale debba essere tipizzata con forme giuridiche determinate e, se sì, quali pensate che dovrebbero essere queste forme?2) Se ritenete necessario immaginare nuovi prodotti editoriali per far fronte all’impatto dell’innovazione tecnologica, considerate opportuno individuare una specifica tipizzazione delle imprese che forniscono tale tipologia di prodotto?Statuto dell’impresa e ruolo del giornalista3) Ritenete opportuna l’adozione di uno statuto dell’impresa editoriale? E se sì, quali pensate possano essere gli strumenti per garantire il bilanciamento dei poteri all’interno della medesima impresa? 4) Quale valore e quale ruolo attribuite al contratto collettivo di lavoro nel garantire le condizioni per un rapporto equilibrato tra la proprietà e la componente professionale ? 5) E,ancora, se considerate che una particolare attenzione vada data alla relazione tra testata e lettori, pensate che per questo servano nuovi strumenti? E ,se sì, quali?Codici deontologici6) Quali sono i vantaggi, ovvero, svantaggi che potrebbero prevedersi adottando un Codice deontologico generale, applicabile anche all’editoria on-line e fatto proprio dall’Autorità garante per le comunicazioni, che in mancanza di proposta dell’Ordine lo adotterebbe motu proprio, e che sarebbe competente a sanzionarne le violazioni, secondo la disciplina già prevista per il trattamento dei dati personali? Trasparenza della proprietà e delle fonti di finanziamento7) Ritenete correttamente tutelati i principi della trasparenza della proprietà e delle fonti di finanziamento delle imprese editoriali o pensate che sarebbe necessario immaginare una ridefinizione delle forme attraverso le quali si dà oggi conto degli assetti proprietari e dei canali di finanziamento delle imprese e si esercita il controllo delle Autorità garanti del settore, eventualmente anche attraverso la revisione delle varie tipologie di registrazione previste ? Il prodotto editoriale8) Cosa intendete per prodotto editoriale, ed in particolare, ritenete sufficiente ed esaustiva la dizione dell’articolo 1, comma 1, della legge n. 62 del 2001 ovvero ritenete necessaria una puntuale definizione delle fattispecie quali il giornale, il periodico, il libro, l’editoria elettronica, le rassegne stampa, ecc., ai fini di una più chiara individuazione della loro natura giuridica ed economica, anche in considerazione di quanto già definito in materia di diritto d’autore, sia in ambito nazionale che comunitario? 9) Ritenete che occorra individuare, fermo restando il possesso del carattere propriamente informativo, un nuovo prodotto editoriale generato dall’impatto dell’innovazione tecnologica nel settore o le fattispecie attualmente delimitate sono sufficientemente aperte e capaci, pertanto, di inglobare anche le caratteristiche proprie delle nuove tecnologie?

II PARTEIL MERCATO EDITORIALE

Premessa
Le più recenti discipline legislative sono intervenute sulla definizione del mercato televisivo (legge n. 249 del 1997) o del più ampio sistema integrato delle comunicazioni (legge n. 112 del 2004), ma non del mercato tipicamente editoriale e del connesso mercato pubblicitario se non sotto il profilo del prodotto editoriale di cui alla legge n. 62 del 2001. Restano, invece, del tutto fermi alla disciplina degli anni Ottanta gli attuali limiti antitrust di settore calcolati solo sulla tiratura e solo in relazione alla stampa quotidiana. Questo quadro tradizionale del settore editoriale si è, più di recente, venuto evolvendo verso nuovi segmenti, che ne stanno continuamente mutando il profilo: pensiamo all’editoria elettronica, alla free press e ai prodotti collaterali. Pertanto, in considerazione della complessità del tema, si sottopongono i seguenti quesiti:

Il mercato editoriale e pubblicitario
1) Quali dovrebbero essere i confini del mercato editoriale rispetto agli altri media, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e di un certo grado di convergenza fra i diversi media? Vi sono distinzioni da operare rispetto al mercato di editoria elettronica?2) Sussistono le condizioni per considerare come autonomo mercato i c.d. prodotti collaterali ai quotidiani (es. libri, dvd, cd musicali)?
3) Sarebbe opportuno introdurre nuove regole per la pubblicità sull’editoria? In particolare, per l’editoria elettronica sarebbero opportune regole di tipo qualitativo (es. limiti dimensionali dei banner o dei pop-up rispetto allo schermo, divieto di tecniche subliminali) o quantitativo (es. limiti al numero di pop-up rispetto al tempo di connessione con il sito)?
Posizioni dominanti e limiti antitrust
4) Il parametro della tiratura può considerarsi ancora oggi soddisfacente o sarebbero preferibili altri parametri (es. vendite, fatturato complessivo) anche tenendo conto della presenza dell’impresa in più segmenti del mercato editoriale?
5) I limiti antitrust dovrebbero essere fissati esclusivamente in relazione alla periodicità dei mezzi o potrebbero essere differenziati in relazione ai contenuti, includendo la stampa di informazione, la stampa sportiva, la stampa economica nonché la free press? La rete di vendita
6) Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della liberalizzazione delle diverse reti di vendita (abbonamenti, edicole, strillonaggio, punti alternativi), e quali miglioramenti sono possibili?
III PARTELE PROVVIDENZE

Premessa
L’attuale sistema delle provvidenze, per il sovrapporsi di differenti normative introdotte in risposta ad esigenze specifiche e contingenti, si presta a distorsioni che ne compromettono l’efficacia rispetto all’obiettivo primario di difesa del pluralismo. Esso, inoltre, mal si presta a sostenere tanto l’innovazione tecnologica delle imprese quanto l’avvio di nuove iniziative e l’ingresso di nuovi operatori sul mercato. L’attuale sistema delle provvidenze non consente, infine, un’adeguata valutazione né dell’impegno finanziario dell’amministrazione pubblica né, come conseguenza, dei tempi e delle modalità di erogazione delle provvidenze stesse. Per tutte queste ragioni, non appare più rinviabile, all’interno di una più generale riforma del settore dell’editoria, un riflesisone e un intervento sull’attuale assetto del sistema della provvidenze.

Questionario
1) A vostro parere, avendo riguardo agli obiettivi ultimi della normativa, quali sono i punti di forza e di debolezza dell’attuale sistema delle provvidenze all’editoria?
2) A vostro parere, l’attuale normativa riesce a conciliare adeguatamente l’ingresso di nuovi soggetti sul mercato e la trasformazione delle imprese esistenti in seguito alla dinamica tecnologica e di mercato?
3) Ritenete possibile, anche in considerazione della indispensabile azione di contenimento della spesa pubblica, contemperare la tutela del prodotto editoriale di base con la promozione dell’innovazione tecnologica? 4) Per ciò che attiene, in particolare, al possibile sostegno all’innovazione, ritenete utile prevedere strumenti dedicati in modo specifico al settore editoriale o considerate, invece, più opportuno estendere all’editoria gli strumenti già oggi a disposizione degli altri settori industriali?
5) Quali forme di sostegno pubblico (tariffarie e non) considerate più utili per l’editoria telematica e multimediale, tenuto conto della centralità di questo segmento per lo sviluppo della società dell’informazione?6) Quali forme di agevolazioni potrebbero rivelarsi più efficaci per favorire lo “start up” di un’impresa editoriale? Quale potrebbe essere un arco temporale di applicazione sufficiente per valutare l’efficacia di tale tipologia di intervento?7) A vostro parere, l’imposizione di specifici legami tra tipologie di spesa e volumi di produzione e ammontare delle provvidenze, anche alla luce delle innovazioni tecnologiche, appare condivisibile oppure limita e distorce le scelte delle imprese?
8) Nella realtà, ormai prossima, di servizi postali liberalizzati su scala europea quali opportunità vedete per le imprese editoriali? A vostro giudizio, l’instaurarsi di una concorrenza tra i gestori dei servizi postali potrebbe ridurre l’ampiezza del sostegno pubblico alla spedizione dei prodotti editoriali, eventualmente trasformandolo in un sostegno selettivo per i comparti di prodotti editoriali più deboli? In ogni caso, considerate che il passaggio ad un sistema di sconti in misura fissa, invece che percentuale, per la spedizione di prodotti editoriali potrebbe contribuire ad attivare dinamiche di razionalizzazione dei costi di gestione da parte delle imprese?
9) A vostro parere, sarebbe opportuno un intervento mirato a sviluppare il pluralismo informativo tramite il rafforzamento della domanda di prodotti editoriali? Quale ordine di priorità dovrebbero eventualmente avere gli interventi sulla domanda? Quali sarebbero, eventualmente, le direttrici da privilegiare in questo ambito?

EDITORIA: LEVI, SCHEMA RIFORMA PRIMO PASSO ANCHE PER DIALOGO
Roma, 27 dicembre 2006. ''Il primo passo sulla strada della riforma dell'editoria con la speranza che si possa cosi' offrire anche un quadro di riferimento per la ripresa del dialogo tra editori e giornalisti per il rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti''. Cosi' Ricardo Franco Levi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, commenta la presentazione dello schema della riforma del settore che, accompagnato da un dettagliato questionario, e' stato inviato oggi a tutte le associazioni rappresentative del mondo dell'editoria e alle competenti commissioni di Camera e Senato e che e' stato, contemporaneamente, pubblicato sul sito internet del Governo. ''L'impresa editoriale e il ruolo del giornalista', 'Il prodotto editoriale', 'Il mercato editoriale', 'Le provvidenze', 'Limiti, controlli, responsabilita'', 'Distribuzione della materia nel sistema delle fonti normative': sono questi - dice un comunicato - i capitoli dello schema di riforma preparato con l'aiuto di un gruppo di lavoro presieduto da Enzo Cheli, primo presidente dell'Autorita' garante delle telecomunicazioni''. ''Con la presentazione dello schema e del questionario - prosegue la nota - il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio avvia una larga consultazione per preparare il disegno di legge per una riforma organica del settore dell'editoria che il Governo si e', con la Legge Finanziaria, impegnato a presentare al Parlamento entro i prossimi sei mesi''. ''Tutto questo, cosi' si legge nella nota di accompagnamento dello schema e del questionario, 'per garantire il pluralismo dell'informazione, assicurando un mercato libero e aperto ma nel quale non manchino le tutele per le voci meno potenti; per sostenere il rinnovamento tecnologico e industriale del mondo dell'editoria trasformando, cosi', progressivamente la natura dell'aiuto pubblico da mero contributo al riequilibrio dei conti economici delle imprese a vero e proprio strumento di innovazione e, dunque, di crescita e di creazione di nuova occupazione; per contribuire al riequilibrio dei conti dello Stato prevedendo anche per il settore dell'editoria ad una riduzione della spesa pubblica da attuarsi concentrando le provvidenze sui soggetti piu' deboli''. (Asca, red-val/mcc/lv 271722 DIC 06).

EDITORIA: FNSI, DAL GOVERNO SEGNALI MOLTO IMPORTANTI
Roma, 27 dicembre 2006. ''Giungono segnali molto importanti dal Governo, proprio nel giorno in cui riprendono le pubblicazioni i quotidiani dopo cinque giorni di assenza dalle edicole''. Lo afferma in un comunicato il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi. ''Il sito governo.it - annota Serventi Longhi - pubblica lo schema per una disciplina organica del settore editoriale che assume la veste di un vero e proprio testo unico di riforma delle norme riguardanti l'editoria e il giornalismo. Si tratta di uno schema predisposto dal Dipartimento per l'Editoria della Presidenza del Consiglio che affronta in maniera organica i diversi problemi, dal prodotto editoriale al mercato e alla pubblicita', dalle provvidenze ai limiti e ai controlli, dallo statuto dell'impresa al ruolo e alla deontologia dei giornalisti. Sottoporro' lo schema, gia' illustrato dal Sottosegretario Ricky Levi, alla riunione della Giunta convocata per il 9 gennaio sui temi contrattuali. Risponderemo al questionario del Governo sottolineando le attuali distorsioni del sistema della comunicazione, specie per quanto riguarda l'intervento dello Stato a sostegno delle imprese editoriali. Occorrera' naturalmente coordinare il lavoro della Commissione presieduta dal Prof. Enzo Cheli sulla riforma dell'Editoria con il disegno di legge governativo sulle televisioni e le radio presentato in Parlamento dal Ministro della Comunicazione, Paolo Gentiloni''. ''Un segnale altrettanto importante - prosegue il segretario della Fnsi - e' giunto ieri dal Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, che ha annunciato un forte intervento governativo sui temi del precariato e del mercato del lavoro giornalistico e della riforma della previdenza dell'Inpgi. La Federazione della Stampa sottolinea nuovamente la disponibilita' a collaborare con le istituzioni e con le altri parti sociali per sviluppare il pluralismo e l'indipendenza dei media, e nello stesso momento a creare le condizioni per l'avvio di negoziati contrattuali costruttivi. Ma per questo occorre che si manifesti finalmente una volonta' di dialogo della Federazione degli Editori che finora ha creato soltanto un incomprensibile muro contro muro con i continui rifiuti ad ogni tavolo di trattativa''. (Asca, red/mcc/alf 271746 DIC 06).…………………………….

Hi-tech per giornalisti

Partnership Dell e Google

Dell e Google ormai da qualche tempo hanno concretizzato una partnership che al momento attuale prevede la preinstallazione del Google Pack su alcuni sistemi. In questa suite di applicativi sono accolte alcune utility freeware diffusissime e ormai divenute di uso comune.Stando però a alcune informazioni raccolte in rete il progetto di collaborazione tra Dell e Google è di ben altra portata e un messaggio comparso all'avvio di un nuovo notebook è decisamente significativo: Welcome to your new Dell PC - in partnership with Google.
Alcune indiscrezioni dei giorni scorsi parlano anche di un possibile pc a basso costo costruito da Dell in collaborazione con Google. Tali sistemi offrirebbero accesso ai vari servizi online di Google, word processor, foglio di calcolo e simili compresi, e l'iniziativa verrebbe finanziata in parte dagli introiti pubblicitari veicolati su tali opzioni.
La visione presentata da Jason Calacanis può sembrare futuribile e relegabile nel campo delle sole ipotesi ma merita per lo meno di essere considerata.
Ecco la Nintendo Wii

A pochi giorni dal lancio sul mercato europeo (in anteprima il 7 Dicembre in Italia), la quinta console Nintendo ha registrato il tutto esaurito con un record di 325mila copie vendute.Nintendo assicura che i rifornimenti (più di quattro milioni di console) arriveranno il prima possibile, per garantire la presenza di Wii nei negozi di tutta Europa prima della fine dell’anno e per tutto il 2007.L’innovazione principale di Nintendo Wii consiste nel controller Wiimote, sensibile al movimento, senza fili e simile ad un telecomando, oltre al lettore ottico che accetta sia i mini-DVD del GameCube che i DVD tradizionali.Più sottile delle concorrenti Xbox 360 e della PlayStation 3, può essere utilizzata sia in posizione orizzontale che verticale; verrà distribuita inizialmente nel colore bianco, mentre sono previste per il futuro le varianti in nero, blu e rosa.
I titoli di lancio comprendono tra gli altri The Legend of Zelda: Twilight Princess, Wii Play, Red Steel, Rayman Raving Rabbids, Need for Speed Carbon, Tony Hawk’s Downhill Jam e Super Monkey Ball Banana Blitz; entro la fine dell’anno saranno disponibili circa 24 videogiochi per Wii.
Wii permette inoltre di trasferire le proprie foto dalla fotocamera digitale, inviare messaggi ad altri possessori di Wii o a chiunque abbia un cellulare o un PC, di navigare in Internet e accedere a numerosi canali informativi e di intrattenimento.Nella confezione, venduta al prezzo consigliato di 259€, sono presenti, insieme alla console Wii, un telecomando Wii, un Nunchuk, una barra sensore, un cavo Stereo e una barra di appoggio per collocare la console in verticale, oltre a Wii Sports, una raccolta di 5 giochi, tra cui golf, il bowling e boxe, per abituarsi ad usare il nuovo controller.
Maggiori informazioni nel sito ufficiale, mentre esistono già numerosi siti che ironizzano sugli effetti collaterali di un uso improprio del controller, come wiidamage e wiihaveaproblem.

Il Gps si fa piccolo
Acer ha creduto da subito nel settore GPS e, come molti ricorderanno, ha presentato una gamma di palmari con "estensioni" di navigazione che hanno aperto la porta di questo settore a molti acquirenti sulle prime un po' scettici. Il progetto è avanzato rapidamente, con la creazione di una vera e propria gamma PNA (serie "D-1xx") e, da qualche tempo, un tridente innovativo e di sicuro interesse a cui appartiene, tra gli altri, il protagonista di questa prova.
L'e310 affianca il p610 e c5xx nell'attacco al settore GPS da tutti i fronti, permettendo ad Acer di coprire la navigazione stradale in ogni senso attualmente immaginabile. La serie D rappresenta il classico e poco impegnativo PNA per tutti, la serie P è destinata alla navigazione full-featured e la serie C sarà quella destinata alla convergenza tra palmari e navigazione completamente integrata: la nuova serie E, invece, ricopre l'innovativo ruolo di GPS chic, adatto a tutti coloro che usano il GPS solo in caso di necessità portandolo tuttavia sempre con sè magari esibendolo proprio come si fa con l'iPod.
Rispetto al passato le caratteristiche tecniche non appaiono più un passo indietro rispetto alla migliore concorrenza: il software di navigazione, per esempio, è Destinator 6, quindi rimane quello che accompagna Acer da sempre nella "lotta" al colosso TomTom pur nella sua ultima e aggiornata versione. In generale quindi, almeno stando ai dati sulla carta, non ci sono dati o caratteristiche tali da far storcere il naso: Schermo da 2,8 pollici TFT touchscreen da 65.536 colori con risoluzione QVGA (320x240 pixel) Memoria RAM di 64 MB Memoria Flash ROM da 64 MB Processore ARM920T da 300 MHz Sistema operativo Windows CE .NET 5.0 Software di navigazione Destinator 6 con istruzioni e comandi audio in italiano Cartografia Navteq 2006 Q1 (.4160) preinstallata su scheda SD Espansione via schede SD/MMC (SD 256 MB Sandisk già inclusa) Uscita audio jack stereo (connettore standard 3,5 mm) Altoparlante mono Modalità di funzionamento portrait/landscape Ricezione con antenna integrata, chipset SiRF Star III Low Power High S (fino a 20 canali) Possibilità di collegamento di un'antenna esterna via connettore MMCX Dimensioni: 103 mm (altezza) x 58,4 mm (larghezza) x 15 mm (spessore) Peso: 130 grammi (con batteria rimovibile da 1100 mAh inclusa) Connessioni: miniUSB (carica e collegamento) Si tratta nel complesso di una buona piattaforma che è al più perfettibile solo per l'altoparlante singolo posto in posizione poco favorevole e magari per la dotazione di memoria che poteva essere più abbondante: quest'ultimo aspetto, tuttavia, sarà interessante esclusivamente per gli "smanettoni" giacchè nell'uso normale la memoria è più che adeguata e per i dati c'è spazio in abbondanza con le espansioni.
Vale inoltre la pena far notare la possibilità di orientare lo schermo a piacimento, anche se manca un comando hardware apposito, e la favorevolissima situazione nei campi peso e dimensioni, davvero minimali. Di fatto le immagini non rendono l'idea della compattezza del dispositivo che, nella realtà, ingombra come un normalissimo Nokia 6600, anzi è più basso e spesso quasi la metà!

Journalistic Excellence Award
Il giornalismo economico-finanziario può svolgere un ruolo centrale per garantire il funzionamento equo ed efficiente del sistema nel suo complesso. All'abilità del giornalista nel fornire il proprio contributo, insieme critico e propositivo, contribuisce in modo fondamentale la possibilità di contare su una formazione professionale solida e internazionale. E' su queste premesse che si fonda l'impegno di Citigroup nel garantire concrete opportunità di approfondimento ai professionisti più meritevoli in questo campo.
Prende dunque oggi il via la sesta edizione italiana del Premio Citigroup Journalistic Excellence Award, ideato a livello internazionale nel 1982 e introdotto in Italia nel 2002.La Giuria dell'edizione 2007, come nelle precedenti edizioni, è composta esclusivamente da personalità istituzionali indipendenti: Franco Abruzzo, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia; Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana Spa; Angelo Provasoli, Rettore dell'Università Luigi Bocconi; Luigi Spaventa, Professore di Economia Politica dell'Università di Roma; Terri Thompson, Direttrice del Knight Bagehot Fellowship in Economics and Business Journalism alla Columbia University; Giacomo Vaciago, Direttore dell'Istituto di Economia e Finanza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore; Giuseppe Zadra, Direttore Generale dell'ABI.Da questa edizione entra nella Giuria del Premio anche Anna Gervasoni, Direttore Generale dell'AIFI (Associazione Italiana Private Equity and Venture Capital).Il giornalista designato avrà l'opportunità di prendere parte, insieme agli altri vincitori provenienti da tutto il mondo, all'International Journalists Seminar, un programma specializzato di due settimane, didatticamente pari a un Master, presso la Columbia Graduate School of Journalism di New York.Il seminario rappresenta un'iniziativa di formazione unica nel suo genere, che non trova corrispondenti in altri Paesi del mondo. In ciascuna edizione del Premio sono affrontati temi di stretta attualità e di particolare rilevanza per l'industria finanziaria internazionale.Inoltre, durante il seminario, i partecipanti avranno la possibilità di incontrare alcuni prestigiosi nomi del mondo dei media, dell'economia e della finanza internazionale, con l'opportunità di realizzare anche corrispondenze dirette per la propria testata. Tra le personalità di spicco intervenute ricordiamo William Donaldson, Rik Kirkland, William Mc Donough, Robert Rubin, Jeffrey Sachs e John Williamson.I giornalisti che desiderano partecipare al concorso avranno tempo fino al 12 gennaio 2007 per presentare un articolo pubblicato nel corso dell'anno 2006. L'articolo verrà poi sottoposto alla Giuria in forma anonima (sia di testata sia di autore), in modo da garantire un giudizio imparziale basato esclusivamente sui contenuti dell'articolo.
I criteri con cui i giurati valuteranno gli articoli riguardano l'originalità e la presenza di contenuti innovativi, la capacità di analisi e approfondimento delle tematiche trattate, l'utilizzo di ricerche e/o interviste nonché la capacità di stimolare un dibattito. Nessuna limitazione invece per quel che riguarda le tematiche, sulle quali viene lasciata completa libertà all'interno del campo economico- finanziario.Presente in Italia fin dal 1916, Citigroup gode oggi di una presenza consolidata in tutte le aree di business in cui è attiva sul mercato italiano. Ulteriori informazioni sul sito www.citigroup.com

INFORMATIVA SULL'ISCRIZIONE ALL'UCSI
Per iscriversi o rinnovare l’iscrizione all’Ucsi per il 2007 è necessario versare 24 euro sul CCp n. 29049806 intestato a Franco Maresca, tesoriere Ucsi, via Monteruscello 78, Parco Cuma, 80078 Pozzuoli, indicando nella causale: iscrizione o rinnovo ucsi 2007. I soci sono pregati di inviare via fax la ricevuta o l’attestazione del pagamento allo 0823/214556 o via mail a ucsicampania@hotmail.com per velocizzare l’ingresso nella banca dati e la spedizione di Desk e Ucsinews Campania. Per tutti coloro che non ricevono Ucsinews Campania e desiderassero leggerla, inviare il proprio indirizzo di Mail alla redazione della newsletter specificando di volerla ricevere.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Newsletter Ucsi News Campania Dicembre 2006

CasertaNews è in caricamento