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Cronaca

Terremoto alla Sma: arrestato ex direttore generale. "Tangente del 7% per l'appalto l'appalto dei depuratatori"

Sedici ordinanze: coinvolti anche altri manager. Sequestrati beni per 4 milioni

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e gli agenti della Questura di Napoli, coordinati dalla Procura, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 persone e a 2 misure interdittive nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, dei reati di corruzione, riciclaggio, inquinamento ambientale, emissione di fatture per operazioni inesistenti e trasferimento fraudolento di valori. Contestualmente, sono in corso sequestri di immobili, società e denaro contante per un valore di oltre 4 milioni di euro.

Nell’indagine figurano rappresentanti di forze dell’ordine, della criminalità organizzata, imprenditori e diversi amministratori pubblici della Sma Campania, come Lorenzo Di Domenico, direttore generale “pro tempore” della SMA, accusato di avere accettato la promessa di una tangente del 7% dell’importo pattuito per l’indebito affidamento con procedure d’urgenza dello smaltimento dei fanghi nei depuratori di Napoli Nord, Marcianise, Succivo e Regi Lagni. Per Di Domenico sono stati disposti i domiciliari.

Coinvolti negli episodi corruttivi, a cavallo tra il 2017 e il 2018, anche Luigi Riccardi (coordinatore degli impianti di depurazione della SMA Campania, direttore dell’impianto di depurazione di Napoli Est e all’epoca dei fatti anche dell’impianto di depurazione di Marcianise, in provincia di Caserta), per il quale il gip ha disposto gli arresti domiciliari, tra i destinatari delle 16 misure cautelari notificate oggi dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza.

Gli arresti domiciliari sono stati disposti anche Errico Foglia (direttore dell’impianto di depurazione di Acerra, all’epoca dei fatti gestito dalla SMA); l’ingegnere Giacomo Perna (responsabile della manutenzione presso SMA), il dirigente della Regione Campania Lucio Varriale e Agostino Chiatto, anche lui dipendente della SMA e segretario del politico Luciano Passariello. I reati ipotizzati dagli inquirenti sono, a vario titolo, a vario titolo dei reati di corruzione, riciclaggio, inquinamento ambientale, emissione di fatture per operazioni inesistenti e trasferimento fraudolento di valori.

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