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Cronaca Marcianise

Patenti facili, l'indagine nata dalla rapina al caveau del Tarì

L'inchiesta scattata con le intercettazioni in carcere ad uno degli arrestati per il colpo

È nata “casualmente” l’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere sull’associazione a delinquere realizzata tra Caserta, Marcianise, Maddaloni e Frosinone per vendere patenti ‘truccate’. 

L’inchiesta condotta dalla Polizia di Stato di Caserta che ha portato all’arresto di 13 persone (8 in carcere e 5 ai domiciliari) è sorta infatti a seguito delle intercettazioni disposte in carcere nei confronti di Francesco Petruolo, la guardia giurata autore assieme ad altri 3 complici della rapina compiuta nel caveau del centro orafo "Il Tarì" di Marcianise nel settembre 2014.

Il video della conferenza in Procura

A rivelarlo è stato il procuratore di Santa Maria Capua Vetere Maria Antonietta Troncone, che ha spiegato come si è arrivati a scoprire il gruppo criminale. L'associazione, grazie alla compiacenza del direttore della Motorizzazione civile di Caserta Gaetano Aurilio, riusciva ad incassare fino ai 2500 euro per ogni patente ‘truccata’.

Rivolgendosi ad un familiare in carcere, Petruolo lo invitava a “risolvere le esigenze economiche contattando Silvano e Pinuccio”, col primo identificato dalle indagini in Silvestro Ferraro, leader del sodalizio criminale e titolare di fatto dell’autoscuola ‘Silvano’ di Marcianise.

Il giro di corruzione è stato poi scoperto grazie anche alle cimici piazzate nell’auto di Ferraro, dove quest’ultimo parlava anche con termini criptici per coprire il suo business illecito.

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