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Cronaca Casal di Principe

“Io chiudo tutto. Carlino se non mi paga lo prende in c…”

I retroscena sull’inchiesta per le finte assunzioni nei call center

Alla ricerca continua di soldi. E’ quanto emerge dagli atti dell’ordinanza a carico delle quattro persone arrestate dai carabinieri per la truffa delle assunzioni nei call center e delle successive richieste di disoccupazione presentate all’Inps. Una truffa potenziale da 400mila euro che i militari sono riusciti a fermare prima, quando la banda era riuscita ad incassare circa 50mila euro. Ma dalle intercettazioni emergono tensioni nel gruppo, dove c’è sempre la necessità di raggranellare soldi quotidianamente.

In una intercettazione ambientale del marzo 2016, ci sono F.M.D.C. di Capua ed A.C. di Santa Maria la Fossa che discutono perché non riescono a contattare il ‘capo’ C.B. di Casal di Principe. “Lo sa Carlino - si sfoga M.D.C. - che ora proprio gli servo. Ora proprio sono vitale, che altrimenti gli saltano i call center e lo prende in c…”. E continuando a lamentarsi dei ritardi nei pagamenti da parte di C.B., aggiunge: “Mannaggia Carlo, non risponde nemmeno. Gli devo solo togliere qualcosa di soldi. Gli faccio spegnere i call center, anzi li chiudo proprio. Gli dico: senti o mi paghi questo o altrimenti domani vado a chiudere i call center. A me servono i soldi. I call center li ho aperti io ed io li chiudo”.

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