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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Casapesenna

Casalesi, maxi truffa allo Stato da 101 milioni di euro. Soldi alle famiglie vicine a Zagaria

False fatture per riciclare i soldi della camorra. Prelevavano 1,6 milioni di euro al mese

Quarantotto persone arrestate; 63 ordinanze complessive; una truffa conclamata allo Stato da 101 milioni di euro.

Sono i particolari dell’indagine della Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Napoli (Dda) che ha svelato come il clan dei Casalesi, è riuscito, per quattro anni (almeno quelli verificati dall’inchiesta) a riciclare i soldi provento di attività criminali.

Oltre 200 finanzieri hanno operato dall’alba di oggi per smantellare il gruppo, operante prevalentemente nell’agro aversano, che ha dimostrato l’intima connessione esistente tra i sistemi di frode fiscale e le attività di riciclaggio delle organizzazioni camorristiche.

Sono state individuate 33 società, 44 persone fisiche e ditte individuali che erano destinatari dei bonifici; tramite poi 18 società filtro si trasferivano le liquidità mediante bonifici di minore importo, poi recuperati negli uffici postali tramite un gran numero di ‘prelevatori’ (quasi la metà di coloro che sono stati raggiunti dalle ordinanze).

I numeri sono molto importanti: si parla di 55mila euro al giorno che si riuscivano a prelevare dagli uffici postali, per un business da 1,6 milioni di euro al mese. Gli indagati sono in larga parte di Aversa, Parete, San Marcellino, Trentola Ducenta, Casapesenna e Caserta; con loro, poi, ci sono persone delle province di Napoli e Salerno.

I soldi liquidi venivano poi destinati, in larga parte, anche per sostenere le famiglie dei boss del clan dei Casalesi attualmente detenuti. In particolare le operazioni hanno coinvolto gruppi vicini alla famiglia dell’ex capoclan Michele Zagaria.

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